C’è anche Gianni Liviano, del direttivo regionale di Italia in Comune Puglia, tra i consiglieri regionali che hanno manifestato la propria presa di posizione contro l’autonomia differenziata richiesta da alcune regioni del nord, Lombardia e Veneto in testa, per ottenere maggiore ‘flessibilità’ per talune competenze legislative e amministrative.
“Le nuove modalità di organizzazione e finanziamento di servizi importanti quali sanità, scuola e tanti altri, a nostro avviso, si concretizzeranno con esito decisamente dannoso per le regioni già meno ricche, in partenza. Quindi, quelle del sud. Inoltre, il Ministero dell’Economia ha garantito che, grazie a una clausola inserita nel testo dell’accordo per l’autonomia rafforzata, non ci sarà aggravio per le finanze pubbliche, ma questo tipo di autonomia, considerato il minor gettito proveniente dalle regioni interessate, non potrà che tradursi ovviamente a discapito delle altre, quelle appunto non interessate dal provvedimento, tra cui la nostra per la quale è stimata una riduzione di quasi 700 milioni di euro. Insomma, la mia contrarietà al provvedimento non potrebbe essere più convinta”.