La crisi del Movimento 5 Stelle si percepisce dal malcontento della sua base, oramai sempre più disaffezionata alle politiche controverse che sta portando avanti in questi mesi di governo del Paese.
Malumori che tuonano non solo tra le fila degli elettori ma anche tra alcuni portavoce, onorevoli e senatori, eletti lo scorso 4 marzo e che lamentano scarso potere decisionale e libertà di pensiero.
Situazioni queste che non passano inosservate agli occhi di quei cittadini che, in un primo momento, avevano creduto alla “politica del cambiamento” annunciata in campagna elettorale, mentre oggi vede concretamente disattesa sulle grandi questioni come Ilva, tav, tap, trivelle e banche.
Un susseguirsi di “atti di governo” perfettamente contrari ai “dogmi” dello stesso Movimento su cui ha fondato in questi anni la protesta popolare.
Ultima di questi giorni è il reddito di cittadinanza… Da rivedere con calma in Consiglio dei Ministri, probabilmente per ridurre portata e i beneficiari.
Base delusa quindi!
E’ chiaro che Luigi Di Maio è l’uomo politico più in difficoltà del momento, dove con freddezza e noncuranza dei suoi sostenitori, tenta di portare a segno l’azione di governo.
Questo quadro politico indubbiamente gioca a favore della Destra ed in particolare della Lega di Matteo Salvini, la quale, stando agli ultimi sondaggi, è salita di gradimento tra i cittadini italiani superando di gran lunga i pentastellati.