• Normativa fact-checking, deontologica, correzioni, proprietà e team editoriale
  • Contatti
  • Autoregolamentazione per pubblicità elettorale su Tarantini Time
No Result
View All Result
Tarantini Time Quotidiano
  • Home
  • Cronaca
  • Provincia
  • Puglia
  • Ambiente
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Redazionali
Tarantini Time Quotidiano
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Redazionali
No Result
View All Result
Tarantini Time Quotidiano
No Result
View All Result
ADVERTISEMENT
Home Editoriali
Svolta nel processo Cucchi, un vicolo cieco?

Svolta nel processo Cucchi, un vicolo cieco?

Elena Ricci by Elena Ricci
13 Ottobre 2018
in Editoriali, Elena Ricci, In evidenza
Reading Time: 5 mins read
A A
0
332
SHARES
2k
VIEWS
ADVERTISEMENT

Il tritacarne mediatico non risparmia nessuno.
Tutti possono dire qualsiasi cosa, improvvisarsi giudici, predicatori, detentori di verità. Il tutto mascherato da un velo di ipocrisia non abbastanza spesso, da nascondere la valanga di fango dalla quale hanno attinto, per accusare prima medici, infermieri, polizia penitenziaria (tutti assolti) e ora i Carabinieri.
Il tritacarne mediatico ci insegna come possa, da un giorno all’altro, cambiare la “verità”. Una verità ancora oggi, non suffragata da alcuna sentenza se non quella di assoluzione di medici, infermieri e agenti di custodia.
Ho riflettuto a lungo prima di scrivere questo editoriale. Ho riflettuto perché, in questi anni mi sono schierata in prima linea, mi sono “insediata”  prepotentemente in questo processo mediatico, e ho scritto anche la versione di chi è stato accusato di un delitto così atroce. E l’ho fatto con il doveroso rispetto nei confronti di una persona che non c’è più e del dolore della sua famiglia. Si, pur avendo in questi anni contrastato ed espresso opinioni nettamente contrarie a quelle di Ilaria Cucchi, il rispetto verso il dolore non è mai venuto meno, perché sono riuscita a scindere il dolore dall’ideologia: sia la mia che quella di Ilaria Cucchi. Non ho mai sostenuto che Stefano fosse morto di suo, mai detto che meritasse di morire perché tossicodipendente. Lo preciso perché alcuni mi hanno contestato ciò. Così come ho scisso l’ideologia dal dolore, allo stesso modo, ho scisso l’essere umano dal “peccatore”. I suoi errori avrebbe dovuto pagarli con il carcere e non con la vita sia chiaro, così come ho sempre sostenuto che, se la Magistratura accertasse responsabilità a carico dei Carabinieri, questi avrebbero dovuto pagare come è giusto che sia.
Detto ciò, non mi rimangio né nego, nulla di tutto ciò che in questi anni ho scritto. Perché l’ho scritto leggendo gli atti e sulla base delle dichiarazioni dei legali, che poi vi abbia inserito anche l’idea (non solo mia) che la Cucchi abbia coltivato la sua notorietà, non lo nego e lo riconfermo. È un mio personale convincimento e, in quanto tale, non intacca l’iter processuale. Il tritacarne mediatico però, ci insegna che in questi anni, altri convincimenti abbiano in un certo senso disegnato la linea di questo processo. Inizialmente l’accusa ipotizzava che le percosse Stefano Cucchi le avesse subite nelle celle di sicurezza di piazzale Clodio, da parte della polizia penitenziaria. Circostanza avallata dal legale della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo, che nel ricorso in Cassazione avverso l’assoluzione degli agenti, escluse responsabilità a carico dei Carabinieri ritenendo quelle macchie sotto gli occhi, come eritema riconducibile alla naturale conformazione del ragazzo.
Improvvisamente, l’insufficienza di prove e quindi, la mancanza di un uomo in divisa da consegnare al popolo assetato di vendetta, fa sì, che quell’eritema divenisse il segno di un violentissimo pestaggio. Pestaggio che ha risvegliato le coscienze e le memorie di Carabinieri come Riccardo Casamassima e la sua compagna Maria Rosati, i quali improvvisamente dopo 6 anni, ricordano di avere udito il Maresciallo Mandolini raccontare ad altri sottufficiali, l’avvenuto pestaggio ai danni di Cucchi. Circostanza che secondo Casamassima, sarebbe avvenuta uno o due giorni successivi all’arresto, dunque con Cucchi ancora in vita e con nessuna preoccupazione da questo punto di vista, per i carabinieri presunti “colpevoli”.
Tra l’altro, il Casamassima, oramai social e lanciato sulla piazza mediatica, sostiene di aver sempre denunciato nel corso della sua carriera, superiori per presunti abusi, senza alcuna paura perché lui è un vero Carabiniere e crede nella sua divisa. Peccato però, tocca obiettivamente constatare, che la denuncia sul Caso Cucchi non sia avvenuta con la stessa solerzia delle altre, bensì dopo sei anni. E va bene.
Due giorni fa, dopo 9 anni, anche Francesco Tedesco, fa la sua importantissima ammissione. Sporge una denuncia che dà avvio all’apertura di una nuova inchiesta contro ignoti, nel corso della quale viene sentito tre volte e dichiara di aver intimato più volte ai colleghi D’Alessandro e Di Bernardo, accusati con lui di omicidio preterintenzionale, di fermarsi. Si, di fermarsi, perché lui quella sera avrebbe assistito a scene di violenza che i due colleghi avrebbero perpetrato ai danni del Cucchi. Arriva la svolta nel processo, Tedesco dichiara ciò che – come detto dal PM – ha taciuto in questi anni, in quanto spaventato dalle possibili ripercussioni sulla sua carriera e perché aveva capito di essere solo dinanzi un muro più grande di lui. Secondo la testimonianza resa, Tedesco sarebbe stato indotto dai superiori a tacere, tant’è che la sua annotazione di servizio, che raccontava le dinamiche di quella notte, è stata fatta sparire e non è arrivata mai in Procura.
Questi sono i fatti, ma io voglio ricordare una cosa. Francesco Tedesco è il Carabiniere di cui la Cucchi diffuse la foto in costume, il carabiniere che la Cucchi definì “uno di quelli che si è divertito a pestare mio fratello”. Post su Facebook ripreso da tutti i giornali, che ha visto Tedesco alla gogna e vittima di pesanti minacce. Post su Facebook che ha rovinato la vita di Tedesco e della sua famiglia. Post su Facebook che poi la Cucchi avrebbe cancellato “per errore”.
Tra l’altro Tedesco è lo stesso Carabiniere che, secondo la Cucchi, la guardava “con aria di sfida”. Il Carabiniere a cui la Cucchi avrebbe fatto abbassare lo sguardo. Perché mai Tedesco, che dentro di sé, custodiva questo importante ricordo, avrebbe dovuto guardarla con aria di sfida? Ecco, torniamo al concetto di tritacarne mediatico. Così come all’epoca si gridava all’assassino carcerario, allo stesso modo faceva comodo raccontare agli accecati internauti social, che un presunto pestatore le incutesse timore con lo sguardo. Improvvisamente, adesso Tedesco è prezioso. Perché in questa storia, chi racconta ciò che alla Cucchi piace sentirsi dire, da carnefice diventa eroe. Con la penitenziaria non si è mai scusata. Con Tedesco lo farà? Gli restituira dignità?
Ancora un altro passaggio… Io non voglio entrare nel merito delle dichiarazioni di Tedesco. Le apprendo e come tali le tratto nello studio del caso, in attesa di una pronuncia dei giudici, perché tanto le sentenze non le fa il PM, ma i giudici. Però è doveroso precisare che Tedesco nelle sue dichiarazioni non dice che i suoi colleghi hanno ucciso Stefano Cucchi. Dice che lo hanno picchiato. Questo, seppur grave, è ben diverso da un omicidio. Queste sono percosse e, se saranno accertate con prove incontrovertibili, allora dovranno essere punite come è giusto che sia. Ricordiamo che la perizia medico legale disposta dal Gip ed eseguita da un collegio di luminari, guidati dal prof. Francesco Introna, esclude nesso causale tra lesioni e morte. Dunque, esclude le percosse come causa del decesso Stefano non è morto di suo, ma nemmeno di botte.
In più, mi chiedo… Che interesse abbia mai potuto avere il Maresciallo Roberto Mandolini, a coprire una cosa del genere. Perché farlo? A che pro, considerato che, dalle stesse testimonianze di Tedesco, non avrebbe partecipato materialmente al presunto pestaggio.
Questo per dire che, con obiettività, come ho sempre fatto, continuerò a cercare la verità e a rendere note eventuali anomalie in questo processo. La testimonianza di Tedesco apre un nuovo scenario, e attendiamo di sentire tutte le versioni. Perché nonostante uno dei Carabinieri che ho sempre difeso, abbia ammesso, la presunzione di innocenza vale comunque anche per gli altri imputati che, ripeto, se dovessero essere accertati colpevoli per il pestaggio, allora pagheranno. Ma correggiamo il tiro: colpevoli di pestaggio, e non – come dicono alcuni media – colpevoli di pestaggio che ha provocato la morte del Cucchi. Sulla perizia medico legale non vi è scritto questo.
In quanto alle scuse… Ilaria Cucchi le pretende da un po’ di gente perché adesso è convinta di avere la verità in tasca: ma proprio lei ci ha insegnato che la verità spesso viene riscritta. Sui social eenei tribunali, e  questa è ancora all’inizio. Poi se lei né è davvero convinta di questa verità e queste scuse le vuole, bè…  Devolva 1.342.000€
di risarcimento avuti dal Pertini, per cause di verità. Chieda scusa alle dignità di chi ha accusato quando i segni del pestaggio erano eritema. Aiuti i giovani avvolti dal buio della droga ad uscirne. Come se lo stesse facendo per Stefano, perché Stefano andava aiutato molto prima, da vivo. Cosi gli renderebbe giustizia per sempre, altrimenti è solo sete di vendetta.

ADVERTISEMENT
Tags: Alessio di BernardoFrancesco TedescoIlaria CucchiProcesso CucchiRaffaele D'AlessandroRoberto MandoliniStefano CucchiTestimonianza

Iscriviti al nostro Canale WhatsApp per restare aggiornato sui nostri contenuti, CLICCA QUI
Se invece vuoi essere informato di tutti gli eventi di Taranto e Provincia, iscriviti al CANALE EVENTI

Previous Post

Si addormenta sul bus e salta la sua “fermata”. Inveisce con il conducente pretendendo di essere riaccompagnato

Next Post

Riconversione economica di Taranto non è mai tramontata, chi pensa a premio di consolazione è in malafede

Elena Ricci

Elena Ricci

Direttore Responsabile, 32 anni, laureata in Scienze della Comunicazione, in Pedagogia e in Criminologia Clinica con il massimo dei voti. Nel 2007, giovanissima, ha iniziato ad occuparsi di giornalismo e comunicazione in ambito sindacale. Prosegue, trattando politica, ambiente e cronaca a livello locale, con il Periodico Vivavoce e il Quotidiano TarantoOggi. Tratta prevalentemente cronaca nera e giudiziaria. Ha preso parte a trasmissioni TV come opinionista e condotto alcuni format televisivi a livello locale. Si occupa di casi giudiziari mediatici e tematiche relative a difesa, ordine pubblico e pubblica sicurezza. Ha firmato il Secolo d'Italia e IlGiornale. Attualmente firma le pagine del Quotidiano Il Tempo.

Related Posts

Ilva, sta per compiersi l’ennesimo delitto perfetto a danno dei tarantini
Ambiente

Ex Ilva, agonia infinita

by Marcello Di Noi
11 Maggio 2025
2k
Cronaca

E’ morto Giancarlo Cito. L’ex sindaco e onorevole aveva 79 anni

by Redazione
11 Maggio 2025
2k
50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti
Cronaca

50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Taranto, successo per l’incontro “Non Ci Casco”: prevenire le truffe si può, con consapevolezza e informazione
Cronaca

Taranto, successo per l’incontro “Non Ci Casco”: prevenire le truffe si può, con consapevolezza e informazione

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Grosso incendio all’Ilva nei pressi di un Altoforno
Cronaca

Grosso incendio all’Ilva nei pressi di un Altoforno

by Redazione
7 Maggio 2025
2k
Next Post
ILVA, il M5S a Taranto: “Non è ancora scaduto il tempo per invertire la rotta”

Riconversione economica di Taranto non è mai tramontata, chi pensa a premio di consolazione è in malafede

Taranto? Un palcoscenico. I tarantini? Pubblico pagante. Regista, maestranze e attori targati Regione Puglia

Atto intimidatorio al direttore Amat. La nota di Gianni Cataldino

LE DICHIARAZIONI DI FABIO OGGIANO ALLA VIGILIA DI TARANTO-NOLA

Ultime notizie

  • Ex Ilva, agonia infinita 11 Maggio 2025
  • E’ morto Giancarlo Cito. L’ex sindaco e onorevole aveva 79 anni 11 Maggio 2025
  • Ginosa e Marina di Ginosa protagoniste del Giro d’Italia e del Giro-E: presentate le tappe che coinvolgeranno il territorio il 14 maggio 9 Maggio 2025
  • Giochi del Mediterraneo, Siap: “Servono più organici in Polizia” 9 Maggio 2025
  • Di Bello: “Periferie protagoniste attraverso il decentramento amministrativo e “patti di collaborazione” 9 Maggio 2025

Follow Us

    The Instagram Access Token is expired, Go to the Customizer > JNews : Social, Like & View > Instagram Feed Setting, to refresh it.
Facebook Twitter Youtube Instagram Telegram

tarantini time

Quotidiano Indipendente
Testata giornalistica online registrata presso il Tribunale di Taranto n° 5 – Registro 2853 del 06/09/2017
redazione@tarantinitime.it

Tel: 099 221 20 74

Direttore Responsabile Elena Ricci
www.elenaricci.info
info@elenaricci.info

Elena Ricci

RSS Tarantini Time Quotidiano

  • Ex Ilva, agonia infinita 11 Maggio 2025 Marcello Di Noi
  • E’ morto Giancarlo Cito. L’ex sindaco e onorevole aveva 79 anni 11 Maggio 2025 Redazione
  • Ginosa e Marina di Ginosa protagoniste del Giro d’Italia e del Giro-E: presentate le tappe che coinvolgeranno il territorio il 14 maggio 9 Maggio 2025 Redazione

Archivio News

tarantini time

Per la tua pubblicità su questo sito o per servizi relativi alla comunicazione e uffici stampa contatta ERComunicazione
www.ercomnews.eu
ercomunicazione@ercomnews.eu

© 2014 - 2025 Quotidiano Online Tarantini Time - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • Normativa fact-checking, deontologica, correzioni, proprietà e team editoriale
  • Contatti
  • Autoregolamentazione per pubblicità elettorale su Tarantini Time

© 2014 - 2025 Quotidiano Online Tarantini Time - Tutti i diritti riservati

Questo sito web utilizza i cookie. Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Visita la nostra Privacy and Cookie Policy.