Per le attività all’ingrosso, e soprattutto al dettaglio, del settore ferramenta, termoidraulica, materiale elettrico ed edilizia le grandi sfide del mercato sono rappresentate dalla concorrenza del commercio on line e dalla crescente presenza sui territori dei grandi gruppi. Se a tutto ciò si aggiunge la riduzione del potere di acquisto del consumatore, resistere alle sfide del mercato multicanale, diventa sempre più complicato.
Oltre 15.900 imprese, con una media di 3,6 addetti per attività; in tre anni -sino al 2023- il numero delle aziende del settore ferramenta è calato del 3% (del 3,7% al Sud). Il contesto post pandemico, con gli aumentati costi delle materie prime e dei prezzi dei prodotti, ha ulteriormente inciso sul mercato al dettaglio, ma nonostante le difficoltà il settore mostra ancora una capacità di resilienza e si organizza per difendere il territorio. E’ quanto accade nel tarantino dove dopo la GDO, stanno per atterrare player internazionali con un know how già rodato in altri territori.
Così spiega Leonardo Perrone, terza generazione di imprenditori del settore, con alle spalle una storia aziendale di successo, costellata da investimenti e costante crescita. A Leonardo Perrone, il presidente provinciale di Confcommercio Taranto, Leonardo Giangrande ha affidato il compito di ricomporre la categoria, ferma dopo la scomparsa improvvisa nel 2023 di Angelo Perrone, stimato presidente provinciale.
Nella sua veste di commissario della categoria Leonardo Perrone avrà il compito non facile di chiamare a raccolta i colleghi di tutto il territorio provinciale per organizzare una risposta all’atterraggio di eventuali competitor di grandi dimensioni.
“Una situazione insostenibile – commenta Perrone – se rapportata alla contenuta capacità di spesa della nostra realtà provinciale a fronte di 405 punti vendita attivi, ed in considerazione della crisi della edilizia e del calo abitativo (in dieci anni la provincia ha perso circa 30 mila abitanti).
Il mercato provinciale già ora si presenta frazionato tra dettaglio, GDO, negozi asiatici e naturalmente l’on-line e davvero non si comprende come possa esservi spazio per un competitor che per fare fatturato deve necessariamente cannibalizzare la concorrenza. Ciò significa che a fronte delle nuove assunzioni preannunciate, andiamo incontro alla perdita secca di tanti punti vendita e di tanti posti di lavoro, oltreché ad un ulteriore perdita di attività di piccole e medie dimensioni che contribuiscono ad arricchire l’offerta del commercio di prossimità. Ovviamente non assisteremo passivamente a questo ennesimo attacco al commercio di vicinato, a questa ulteriore aggressione alle nostre aziende, spesso frutto di lavoro e di storie familiari, per far posto ai colossi stranieri. Per ora stiamo studiando le strategie.”