Ristorante Mon Désir, chi non lo conosce? Chi non ha mai gustato una buonissima cena o una gustosissima pizza, nei locali rustici di una delle pizzerie più “antiche” di Montemesola?
Sicuramente noi tutti la conosciamo, ma forse conosciamo un po’ meno la sua storia, com’è nata e quanto è stata desiderata.
Mon Désir, infatti significa “Il mio desiderio”, proprio perché è la realizzazione di un desiderio di Ciro Costantini e Ida Merilli, sin da quando erano piccoli e i loro destini non si erano ancora incrociati.
Avviata da loro con impegno e sacrificio, oggi vede al suo interno l’impegno dei figli cresciuti tra i tavoli del ristorante e consapevoli eredi del patrimonio enogastronomico nostrano.
Ristorante Mon Désir nasce il 14 aprile del 1988, ma la storia ha inizio 20 anni prima, quando Ciro appena tredicenne, come accadeva spesso in quegli anni, è costretto ad emigrare in Germania per poter aiutare la sua famiglia che viveva di agricoltura.
Ida, invece, era impegnata con la scuola e l’aiuto in falegnameria al fianco del papà Antonio Merilli. I due ancora non si conoscevano, erano giovanissimi, tuttavia a legarli c’era questo sogno: Mon Désir che, a quell’epoca, non era ancora un’attività di ristorazione, ma un’iscrizione presente all’interno dei due “oblò” posti sulla facciata di una antica e storica abitazione del centro storico di Montemesola sita in Via Regina Margherita 40.
Era l’abitazione sempre desiderata, che univa i sogni dei giovani Ciro e Ida che ancora non si conoscevano.
Ciro, in Germania, tra mille sacrifici – come ci ha raccontato il figlio – in pochi anni, cresce professionalmente e diventa responsabile di cucina di diversi ristoranti, fino a quando nel 1973 è costretto a rientrare in Italia a Montemesola per la leva militare. È in quel periodo che incontra Ida e le parla dei suoi sogni e dei suoi progetti.
Terminata la leva obbligatoria, vince il concorso come primo cuoco dell’Aeronautica Militare a Martina Franca, ma nonostante la tranquillità del “posto fisso” rinuncia dopo pochi mesi per far ritorno sempre in Germania e continuare il suo progetto.
Questa volta a migrare in Germania è anche Ida che da quel momento in poi resterà al suo fianco per tutti i giorni della loro vita.
In pochi anni, con il suo miglior amico e socio di sempre Roberto Zancan, aprono il loro ristorante, il Grappo D’uva nel centro di Hilden.
Ciro chiede a Ida di diventare sua moglie e in seguito avranno i primi loro due figli nati in Germania, ma un unico pensiero continuava a ronzare nella loro testa, sempre lo stesso, Il sogno di una casa tutta loro, in quella bella abitazione dal nome romantico nella quale aprire un’attività di ristorazione, proprio nel loro paese di origine a Montemesola: la Mon Désir!!
Arriva il 1987 e Ciro e Ida decidono di fare ritorno a casa. Il sogno era ormai vicino.
Lasciano la loro ben avviata attività in Germania e tornano nella loro Montemesola, in quella casa da sempre desiderata, sognata e finalmente ottenuta dopo tantissimi sacrifici economici e non solo.
Arriviamo al 18 aprile 1988: apre finalmente il Ristornate Pizzeria Mon Désir.
A guidare la cucina è Ciro, mentre sua moglie Ida si divide tra sala, fornelli e bimbi da crescere.
I loro piccoli figli, sempre in giro per il ristorante, sono i primi loro veri aiutanti.
La cucina è tipica pugliese, con gusti e sapori del territorio dell’entroterra tarantino, un menu completo che va dagli antipasti caserecci ai primi piatti locali, secondi di carne e la sera anche il servizio pizzeria.
Il tempo passa e i loro figli crescono e terminati gli studi universitari, si concentrano con tutte le loro energie sull’attività di famiglia.
Antonio, che ancora oggi, con amore e passione continua e prova a migliorare le ricette di mamma e papà, deliziando i palati di storici e nuovi clienti, mentre Giuseppe si occupa della gestione delle sale e del personale.
E tutto questo bel sogno, che è diventato poi realtà, continua così da quasi 40 anni.
«Motore vivo della nostra attività sono i tanti collaboratori che sono entrati a far parte della nostra famiglia e che sono stati il vero segreto della nostra riuscita. Un ringraziamento va a tutti loro – dicono i figli – e ci piace ricordare anche qualche nome: Maria, Domenico e Domenico, Carlo e Carletto, Pasqualino e Pasqualone, Mino, Vito, Tonia, Emanuela, William, Kevin, Christian, Marco, Claudia e Denis, e tanti e tanti altri che ancora ci sostengono. Come attività – proseguono – siamo da sempre impegnati e attenti alle tematiche sociali e ambientali, che ci ha portato per esempio a bandire l’uso della plastica in uscita (addio a piatti, cannucce, bicchieri e per quanto possibile bottiglie di plastica), a sostituire il classico copri tavola con un tovagliato 100% compostabile, il nostro forno realizzato da “Forni Fazzone” è realizzato con materiali 100% naturali e che garantiscono un risparmio energetico fino al 70% rispetto a uno classico, la struttura è munita di un impianto fotovoltaico di circa 10 kw che mitiga gli importanti consumi energetici. Per i clienti più piccoli, nel periodo natalizio, realizziamo ogni anno eventi gratuiti con consegna regali, dolci grazie alla presenza de “nostro” babbo natale speciale Vincent, e da sempre raccolte e donazioni benefiche visibili sulla pagina social».
Da Maggio 2019 all’interno della struttura è presente un defibrillatore, con tutto il personale presente debitamente formato e in possesso di relativo brevetto: «Siamo tra le poche attività ristorative in Italia ad averlo».
«La nostra attenzione alla clientela è massima, e con molta umiltà e passione cerchiamo di fornire il miglior servizio possibile. Può capitare di non riuscire a volte, ma ci mettiamo comunque impegno e dedizione, invitando sempre la clientela a far presente ogni mancanza o malcontento al personale di sala in presenza, senza delegare il tutto ai vari social. Perché da noi, alla Mon Désir si è in famiglia e siamo qui tutti in carne ed ossa, sempre pronti ad accogliere, deliziare e a far venire voglia al cliente, di ritornare a trovarci, non appena usciti dal nostro ristorante».
Insomma, Ristorante Mon Désir, un sogno che si è avverato e una storia che continua.


