“In tempi non sospetti, ho sempre pubblicamente manifestato forti perplessità sulla scelta di Arcelor Mittal per la nuova proprietà dell’ex Ilva, e purtroppo i dubbi e le preoccupazioni sono state confermate da una realtà che si è rivelata addirittura peggiore rispetto agli impegni concordati, tutti al ribasso rispetto al futuro dello stabilimento, dei lavoratori e della comunità tarantina.Le bonifiche ambientali sono rimaste solo sulla carta, carta straccia. I volumi di produzione si sono sempre più ridotti per decisioni unilaterali, con una grave perdita di competitività internazionale. Gli esuberi si sono moltiplicati, e l’indotto è stato letteralmente abbandonato, con ripercussioni drammatiche per l’economia del territorio.Per questo, alla luce di una gestione fallimentare e disastrosa, che non lascia alcun margine concreto di speranza né nell’immediato né nel futuro, per salvare lo stabilimento non sembra percorribile una strada diversa dal disimpegno definitivo di Arcelor Mittal, e dalla piena assunzione da parte del governo nazionale di ogni decisione e scelta, in marcata discontinuità e rottura con quanto avvenuto finora”.
Taranto, 9 giugno 2020