• Normativa fact-checking, deontologica, correzioni, proprietà e team editoriale
  • Contatti
  • Autoregolamentazione per pubblicità elettorale su Tarantini Time
No Result
View All Result
Tarantini Time Quotidiano
  • Home
  • Cronaca
  • Provincia
  • Puglia
  • Ambiente
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Redazionali
Tarantini Time Quotidiano
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Sport
  • Editoriali
  • Redazionali
No Result
View All Result
Tarantini Time Quotidiano
No Result
View All Result
ADVERTISEMENT
Home Politica
PeaceLink sostiene il riesame dell’AIA ILVA e chiede al Sindaco i dati di mortalità del 2018 a Taranto

prof. Alessandro Marescotti - Peacelink

Accordo Mittal-Commissari su ILVA. La nota di PeaceLink

Previsto un nuovo piano ambientale che prorogherà al 2025 il termine dei lavori di messa a norma impianti

Redazione by Redazione
4 Marzo 2020
in Politica, Taranto
Reading Time: 5 mins read
A A
0
332
SHARES
2k
VIEWS
ADVERTISEMENT

Quali sono i punti più importanti dell’accordo che si sta per firmare oggi fra ArcelorMittal e i Commissari dell’ILVA in Amministrazione Straordinaria?

ADVERTISEMENT

PeaceLink ha potuto visionare l’istanza dei Commissari di ILVA spa in Amministrazione Straordinaria al Ministero dello Sviluppo Economico.

In tale istanza per l’autorizzazione alla sottoscrizione dell’accordo per la modifica del contratto di affitto con le società del Gruppo ArcelorMittal, i Commissari espongono i dettagli della nuova strategia per lo stabilimento siderurgico di Taranto.

L’accordo che sta per essere firmato fra Commissari e ArcelorMittal prevede una nuova società di investitori pubblici e privati, consentendo ad ArcelorMittal di andare via, qualora non firmi un accordo di investimento entro il 30 novembre 2020.

Il nuovo contratto prevede la possibilità alle Affittuarie (ossia alle società del Gruppo ArcelorMittal) di recedere, qualora non si addivenga alla stipula di un accordo di investimento nel termine concordato (30 novembre 2020). In tal caso è previsto per ArcelorMittal il pagamento di una “caparra penitenziale” parametrata all’ammontare totale dei canoni di affitto che le Affittuarie avrebbero dovuto corrispondere sino all’agosto 2023. Tale caparra penitenziale è stabilita in 500 milioni di euro.  

Come si può notare l’exit strategy per ArcelorMittal è stata definita in quanto per andare via da Taranto la multinazionale deve solo rinunciare all’accordo di investimento per il nuovo piano industriale del nuovo quinquennio e che deve garantire investimenti fino al 2025.

E’ altamente probabile che ArcelorMittal non voglia più fare investimenti nel prossimo quinquennio sullo stabilimento di Taranto avendo perso circa sessanta milioni di euro al mese nel 2019, come ha riportato il Corriere della Sera Economia del 12 novembre 2019 che ha tra l’altro annotato: “Il risultato è che, per assurdo, oggi Arcelor perderebbe meno pagando i lavoratori per stare a casa”.

Nell’accordo che verrà firmato oggi ArcelorMittal si libera di questa zavorra insostenibile di perdite e lascia al governo il compito di trovare un improbabile sostituto. Cosa molto ardua se perdurano, come è prevedibile, le perdite di esercizio attuali e se le banche creditrici dell’ILVA chiederanno di rientrare in possesso dei propri crediti anziché convertirli in azioni di una nuova società destinata, lo pensano in molti, a fallire perché priva di mercato e strutturalmente malata di gigantismo (deve superare i 7 milioni di tonnellate/anno per produrre profitti e non perdite).

Che cosa accadrà se ArcelorMittal andrà via?
Il pagamento di una “caparra penitenziale” calcolata in 500 milioni non è infatti sufficiente né alle banche creditrici né a programmare un piano di investimenti quinquennale che dia sostanza al Piano Industriale.
La “caparra penitenziale” servirà a tirare a campare in malo modo, fra una fibrillazione e l’altra.
La “caparra penitenziale” di 500 milioni di euro che ArcelorMittal dovrà pagare per uscire dalle sabbie mobili di Taranto sarà appena sufficiente a pagare le perdite di esercizio del 2020.

Quindi, come si vede, la exit strategy di ArcelorMittal non risolverà i problemi ma è già stata tuttavia tracciata per evitare un contenzioso dagli esiti imprevedibili.

Leggendo ciò che i Commissari scrivono appare altamente improbabile che ArcelorMittal torni sui suoi passi nella prospettiva di impantanarsi in un contratto di acquisto quando invece ha già comunicato, con lettera datata 4 novembre 2019, di voler recedere dal Contratto di Affitto.

La prospettiva è quindi che ArcelorMittal vada quindi via da Taranto pagando una penale da 500 milioni ma avendo nei suoi archivi piena contezza dei clienti dell’ILVA e dei prezzi praticati nei contratti, nonché dei costi di esercizio correlati, vantaggio strategico non indifferente essendo di fatto tali informazioni segreto industriale. ArcelorMittal potrà inviare ai clienti dello stabilimento di Taranto prevedibili vantaggiose offerte “con lo sconto” ed esse saranno altamente competitive, essendo Mittal in grado di produrre acciaio altrove a costi inferiori. Quello che è il portafoglio clienti ILVA è diventato nel 2019 il portafoglio clienti ArcelorMittal ed è irrealistico prevedere che un cliente ArcelorMittal ritorni cliente di un’azienda gestita di fatto dal governo italiano e percepita come sull’orlo del fallimento.

Quale vecchio cliente preferirebbe ordinare acciaio ai commissari del ministro pentastellato Patuanelli e non al ben più solido Mittal?

Solo chi si fa illusioni può pensare che l’accordo che verrà firmato oggi apra le strade ad un roseo futuro per i lavoratori di Taranto.

Viceversa oggi si ratifica il fallimento di un esperimento che avrebbe dovuto dare futuro e solidità allo stabilimento di Taranto.

Il governo tuttavia – nel suo tentativo di evitare l’implosione dell’ILVA – gioca la sua ultima carta, quella che potremmo definire la carta della disperazione: sposta al 2025 il termine della messa a norma degli impianti.

Sa infatti di non poter contare sulle risorse di ArcelorMittal per completare i lavori del Piano Ambientale che dovrebbe portare a termine le prescrizioni dell’AIA.
Ed ecco allora che l’accordo di oggi prefigura una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che sarà protratta fino al 2025. Già la proroga dell’AIA al 2023 aveva fatto scandalo, ma oggi si ingigantisce il problema di una proroga di tale durata per il completamento della messa a norma degli impianti. Tuttavia per non incorrere in una nuova censura, anche europea, per questa ennesima proroga ecco che nelle modifiche al contratto di affitto appare, accanto alla data del 2025, la prospettiva della “graduale decarbonizzazione” fra gli impegni della nuova AIA. La decarbonizzazione diventa così una sorta di “Aspettando Godot”.

E’ questa la parte più inquietante, dal nostro punto di vista. In tutto ciò che si può leggere fra le modifiche da apportare al contratto, spicca questo palese tentativo di spostare in avanti il termine dei lavori dell’AIA, ovviamente per mancanza di soldi. Spostare di altri due anni la data di messa a norma definitiva degli impianti è non solo inaccettabile ma grottesco.
L’accordo prevede tale proroga nonostante la VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario) certifichi la pericolosità degli impianti in funzione che causano un rischio sanitario “non accettabile” agli attuali livelli produttivi di 4,7 milioni di tonnellate/anno di acciaio.
Come farà il governo a garantire un rischio sanitario accettabile prospettando un aumento della produzione da 4,7 a 8 milioni di tonnellate/anno di acciaio?
Come farà il governo a dimostrare che da qui in poi non vi saranno vittime in questo prolungarsi del percorso di messa a norma degli impianti?
Uno stabilimento che doveva essere messo a norma nel 2015 ora scopriamo che lo diventerà nel 2025.
La Corte Costituzionale aveva di fatto “chiuso un occhio” sul primo decreto salva-ILVA contando sul fatto che i lavori di messa a norma sarebbero stati rapidissimi. Quello che sta avvenendo è invece l’esatto contrario: ben dieci anni di ritardo vengono previsti!
Quante vittime lascerà sul campo un ritardo di questa portata?
E’ questo il passaggio più inquietante dell’intero documento che ha ricevuto il via libera dal governo e che oggi verrà illustrato alla stampa come l’avvio per il Green New Deal di Taranto.
Il governo usa la parola “green” ma il futuro di Taranto è nero.
Nel piano per il futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto si legge che “la nuova AIA dovrà includere, inter alia, un parere favorevole di compatibilità ambientale e, ove richiesto, un parere favorevole di compatibilità sanitaria oppure l’esito positivo di una procedura di valutazione del danno sanitario”. Ma, e qui i dettagli sono essenziali, il testo precisa “ove richiesto”. Poiché oggi la legge non richiede una valutazione del danno sanitario (come a suo tempo prevista dalla Regione Puglia) ecco che siamo di fronte a due parole (“ove richiesto”) che potranno neutralizzare e vanificare ogni ostentata intenzione di rendere compatibile le emissioni cancerogene, genotossiche e neurotossiche dell’ILVA con la salute.

PeaceLink si opporrà in ogni sede a questo piano nefasto che contrasta con il diritto alla salute e alla vita e che, ancora una volta, viola i diritti umani di un’intera popolazione.

Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink   

Iscriviti al nostro Canale WhatsApp per restare aggiornato sui nostri contenuti, CLICCA QUI
Se invece vuoi essere informato di tutti gli eventi di Taranto e Provincia, iscriviti al CANALE EVENTI

Previous Post

Coronavirus. Ordinanza governatore della Puglia, Forza Italia: “Ridicola, Emiliano si lava le mani come Ponzio Pilato, ma senza amuchina”

Next Post

IL TAVOLO DI SVILUPPO PER TARANTO DEVE ESSERE INCLUSIVO. LA NOTA DI CONFARTIGIANATO IMPRESE TARANTO

Redazione

Redazione

Tarantini Time - E' tempo di essere tarantini. Contatta la redazione: redazione@tarantinitime.it

Related Posts

Poliziotti tarantini feriti durante gli scontri a Lecce, Siap chiede pene severe
Cronaca

Giochi del Mediterraneo, Siap: “Servono più organici in Polizia”

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Di Bello: “Periferie protagoniste attraverso il decentramento amministrativo e “patti di collaborazione”
Politica

Di Bello: “Periferie protagoniste attraverso il decentramento amministrativo e “patti di collaborazione”

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti
Cronaca

50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Anche a Taranto sboccia in due piazze “L’Azalea della ricerca” di Airc per la salute delle donne
Taranto

Anche a Taranto sboccia in due piazze “L’Azalea della ricerca” di Airc per la salute delle donne

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Francesco Tacente: “Ho offerto la mia disponibilità a candidarmi a sindaco di Taranto”
Politica

Tacente: “la politica non per professione ma per missione”

by Redazione
9 Maggio 2025
2k
Next Post
IL TAVOLO DI SVILUPPO PER TARANTO DEVE ESSERE INCLUSIVO. LA NOTA DI CONFARTIGIANATO IMPRESE TARANTO

IL TAVOLO DI SVILUPPO PER TARANTO DEVE ESSERE INCLUSIVO. LA NOTA DI CONFARTIGIANATO IMPRESE TARANTO

Coronavirus. Giuseppe Turco: “Dal giornale Libero attacco becero e volgare. Regioni del Sud valutino azioni legali”

CORONAVIRUS. GLI PSICOLOGI PUGLIESI: “LA CACCIA ALL’UNTORE È DANNOSA PER L’INTERA COMUNITÀ”

CORONAVIRUS. GLI PSICOLOGI PUGLIESI: “LA CACCIA ALL’UNTORE È DANNOSA PER L’INTERA COMUNITÀ”

Ultime notizie

  • Ginosa e Marina di Ginosa protagoniste del Giro d’Italia e del Giro-E: presentate le tappe che coinvolgeranno il territorio il 14 maggio 9 Maggio 2025
  • Giochi del Mediterraneo, Siap: “Servono più organici in Polizia” 9 Maggio 2025
  • Di Bello: “Periferie protagoniste attraverso il decentramento amministrativo e “patti di collaborazione” 9 Maggio 2025
  • 50enne arrestato dai Carabinieri per detenzione e spaccio di stupefacenti 9 Maggio 2025
  • Anche a Taranto sboccia in due piazze “L’Azalea della ricerca” di Airc per la salute delle donne 9 Maggio 2025

Follow Us

    The Instagram Access Token is expired, Go to the Customizer > JNews : Social, Like & View > Instagram Feed Setting, to refresh it.
Facebook Twitter Youtube Instagram Telegram

tarantini time

Quotidiano Indipendente
Testata giornalistica online registrata presso il Tribunale di Taranto n° 5 – Registro 2853 del 06/09/2017
redazione@tarantinitime.it

Tel: 099 221 20 74

Direttore Responsabile Elena Ricci
www.elenaricci.info
info@elenaricci.info

Elena Ricci

RSS Tarantini Time Quotidiano

  • Ginosa e Marina di Ginosa protagoniste del Giro d’Italia e del Giro-E: presentate le tappe che coinvolgeranno il territorio il 14 maggio 9 Maggio 2025 Redazione
  • Giochi del Mediterraneo, Siap: “Servono più organici in Polizia” 9 Maggio 2025 Redazione
  • Di Bello: “Periferie protagoniste attraverso il decentramento amministrativo e “patti di collaborazione” 9 Maggio 2025 Redazione

Archivio News

tarantini time

Per la tua pubblicità su questo sito o per servizi relativi alla comunicazione e uffici stampa contatta ERComunicazione
www.ercomnews.eu
ercomunicazione@ercomnews.eu

© 2014 - 2025 Quotidiano Online Tarantini Time - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • Normativa fact-checking, deontologica, correzioni, proprietà e team editoriale
  • Contatti
  • Autoregolamentazione per pubblicità elettorale su Tarantini Time

© 2014 - 2025 Quotidiano Online Tarantini Time - Tutti i diritti riservati

Questo sito web utilizza i cookie. Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Visita la nostra Privacy and Cookie Policy.