La chiave interpretativa con cui si affrontano le emergenze tarantine va cambiata radicalmente, perché accanto alle note vicende che riguardano lo stabilimento siderurgico e il suo indotto, che proprio in queste ore ha alzato il suo grido di dolore, vi sono storie come quelle degli ex lavoratori Isola Verde e oggi Infrataras che chiedono rispetto dopo anni di grandi illusioni, false partenze e destini appesi ad un filo.
Così il capo-gruppo degli indipendenti al Comune di Taranto, Aldo Fuggetti, che interviene proprio alla vigilia del sit-in di domani sulla prosecuzione dell’appalto con la struttura del Commissario Corbelli, organizzato dai 145 lavoratori dell’ex controllata provinciale.
Sono anni che su questi lavoratori assistiamo a balletti indecorosi – continua Fuggetti – è opportuno che alla luce anche della crisi conclamata dell’area di Taranto, si possa parlare di questi operai e impiegati alla stregua degli stessi lavoratori considerati esuberi strutturali in acciaieria, nella grande distribuzione, nell’edilizia e nel settore delle pulizie civili e industriali.
Fuggetti rilancia la vertenza, dunque inserendola in quella che il presidente del Consiglio Conte nella sua recente visita a Taranto ha ribattezzato con il nome di “cantiere Taranto”.
Siamo convinti che il Commissario per le bonifiche Vera Corbelli troverà il modo insieme alla task force regionale per il lavoro di continuare le opere di manutenzione e assistenza previsti nelle azioni per il risanamento e la riqualificazione del sito SIN di Taranto – continua Fuggetti – ma non si possono lasciare questi lavoratori ogni volta con il fiato sospeso fino alla scadenza dell’appalto, che ricordiamo terminerà di essere attivo a partire dal prossimo dicembre.
Questi lavoratori hanno diritto ad una stabilità occupazionale e di vita – termine il consigliere del Comune di Taranto – e su questo tutte le forze in campo hanno il dovere di studiare strategie e trovare soluzioni.