«Francesco Tedesco è quella persona, quel Carabiniere, che si è messo a difesa degli ultimi e lo ha fatto anche con un atto sovversivo rispetto all’Arma dei Carabinieri, perché fisicamente lo ha difeso spintonando in maniera violenta i colleghi». Cosi l’avvocato Eugenio Pini, parla del suo assistito, il vice brigadiere Francesco Tedesco, accusato insieme a Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, di omicidio preterintenzionale, sottolineando quanto sempre detto da Ilaria Cucchi, ovvero che suo fratello Stefano, fosse un ultimo tra gli ultimi.
L’avvocato Pini è intervenuto ieri sera insieme a Giuliana Tedesco, sorella del vice brigadiere, alla trasmissione di Bruno Vespa, ‘Porta a Porta’.
Una anteprima interessante in cui anche il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, ha rilasciato due interviste. Nella prima Nistri, commenta la scelta di Tedesco, ritenendosi soddisfatto in quanto sarebbe la prima volta che uno dei militari presenti quella sera, abbia detto la sua verità. «Questa verità potrà entrare a pieno titolo nel processo insieme a tutte le altre evenienze che sono state accertate nel frattempo dall’Autorità Giudizaria» ha detto Nistri che si dichiara altresì lieto del fatto che l’Autorità Giudiziaria stia procedendo, in quanto si avrà così, una perimetrazione completa delle responsabilità. Responsabilità che – come dichiarato dal Comandante – saranno punite al di là che siano commissive od omissive.
«L’Arma non solo andrà fino in fondo per la parte di competenza appena il quadro sarà compiutamente definito, ma – aggiunge – in questa fase nella quale stanno emergendo nuove circostanze, un Carabiniere ha il dovere morale, ancora prima che giuridico, di dire la verità. E la deve dire subito. Chi sa parli, perché un Carabiniere se vuole essere tale, deve rispettare il suo giuramento. Chi esce da questa regola e viene ritenuto responsabile di gravi fatti, non è degno di indossare la divisa».
Casamassima. Smentite le ‘ritorsioni’ per aver testimoniato
E a proposito di punizioni e procedimenti disciplinari, degno di nota è il passaggio sul Carabiniere Riccardo Casamassima, il cosiddetto ‘super testimone’, grazie al quale, dopo sei anni, si è iniziato a parlare di presunte responsabilità a carico dei carabinieri che effettuarono l’arresto di Stefano Cucchi.
Casamassima, il quale ha chiesto un incontro poi ottenuto, con il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, ha più volte denunciato sui social come la sua ‘testimonianza’ gli fosse costata cara, considerato il suo demansionamento e trasferimento. A tal proposito, Nistri ha tenuto a precisare che l’Arma non attua rappresaglie nei confronti dei propri appartenenti, ma che i provvedimenti adottati nei confronti del Casamassima, sono imputabili ad altri procedimenti disciplinari e a “frequentazioni poco adatte a chi indossa una divisa”. Tali circostanze furono rese note circa due anni fa, da Carlo Giovanardi, in una interpellanza al Ministro della Difesa. Documento importante che portava all’attenzione presunte ‘ombre’ sul supertestimone.
Dunque, nulla a che vedere con il caso Cucchi, quanto denunciato dal Casamassima, il quale negli scorsi giorni in un post su facebook, ha espresso solidarietà e vicinanza al vice brigadiere Tedesco.
Da una cisti è nato un tumore, poi addirittura una metastasi
E’ così che il Generale Giovanni Nistri descrive il caso «perché si parla di un’imputazione originaria di omicidio preterintenzionale. Gli altri scenari che stanno emergendo in dibattimento danno la stura ad altre possibilità, come ad esempio falsi in atti d’ufficio, altre ipotesi non escludono addirittura un favoreggiamento diretto».
Tutti e tre rischiano il licenziamento
A quanto pare il coinvolgimento potrebbe essere esteso a più militari. Per quanto riguarda invece i procedimenti disciplinari che pendono sui Carabinieri con l’accusa più grave (Tedesco, Di Bernardo e D’Alessandro), Nistri spiega che l’ufficiale inquirente ha rimesso in questi giorni le proprie valutazioni al Comando Generale, il quale dovrà poi provvedere.
La lettera dell’Avvocato Naso: «Inconfessabile accordo tra PM e Tedesco»
Cosa rischia dunque, Tedesco? Proprio ieri, l’avvocato Bruno Giosuè Naso, difensore del Maresciallo Capo Roberto Mandolini, all’epoca comandante interinale, ha diffuso una missiva indirizzata all’avvocato Francesco Petrelli (secondo difensore di Tedesco) e alle Camere Penali, parlando di «inconfessabili accordi tra Tedesco e il PM» finalizzati alla derubricazione del reato di omicidio preterintenzionale in favoreggiamento (per il quale interverrebbe la prescrizione), aggravando così la posizione degli altri militari coinvolti. L’avvocato Petrelli ha replicato ritenendo quelle dell’avvocato Naso “gravi illazioni”, mentre l’avvocato Pini parla di «Offese che hanno colpito un professionista come Francesco Petrelli, che è di assoluto valore professionale, morale e di una grandissima correttezza deontologica». Per Eugenio Pini quelle dell’avvocato Naso, sono parole che non potrebbero trovare riscontro in ambito processuale.
Quali elementi a sostegno delle dichiarazioni di Tedesco?
L’avvocato Pini dichiara che vi sia già un corposo compendio di elementi probanti e che la testimonianza più grande l’abbia resa nel processo proprio Stefano Cucchi. Come? Secondo l’avvocato Pini «Stefano Cucchi ha parlato nel processo grazie al teste Luigi Lainà. Lainà si trovava nella stessa area sanitaria di Regina Coeli e ha ricevuto una testimonianza che ha già versato nel dibattimento, e descrive l’episodio dicendo che due Carabinieri in borghese lo hanno menato e il Carabiniere in divisa lo ha difeso, gli ha detto di smettere e ha anche avvisato il superiore gerarchico».
Non solo, come spiega l’avvocato Pini, sono state acquisite dichiarazioni di altri due testimoni albanesi che confermano la stessa descrizione.
Ancora, elemento importantissimo e lo sottolinea anche lo stesso avvocato. Tedesco non ha confessato. Ha solo reso una dichiarazione in merito ad un fatto a cui ha assistito che, perizia alla mano, seppur verificatosi, non è causa o concausa del decesso di Stefano Cucchi.
Ma sulle cause e sulla perizia torneremo molto presto e in maniera molto dettagliata.