Duecentonovantanove falò la sera del 19 marzo, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe, ricorderanno le 299 vittime del sisma che ha colpito il centro Italia il 24 agosto del 2016.
Tanti falò quante sono state le vittime, è questa la simbolica iniziativa avviata dall’associazione Urbieterre di Cisternino e che ha coinvolto Puglia e Basilicata. A rappresentare e guidare la Puglia come membro della giunta regionale pugliese delle proloco, è stato Renato Bruno, presidente della Proloco di Montemesola, su specifica menzione.
In occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe in calendario il 19 marzo, data conosciuta come “festa del papà”, in molti comuni del sud e centro Italia, è usanza accendere un grande fuoco e imbastire tavolate in onore del Santo. La tradizione vuole che i cittadini più agiati preparino delle pietanze di ogni tipo per una tavolata a cui potranno accedere tutti i pellegrini e i cittadini più bisognosi.
Quello del falò è un rituale antico, che mantiene forte il suo significato per tutti i popoli di ogni credo o cultura. Il fuoco è la più grande scoperta dell’uomo; gli ha fornito calore, sicurezza nel buio, protezione contro i nemici. Ma ha anche un significato mistico, di rigenerazione.
Il falò di San Giuseppe rappresenta infatti, nella tradizione contadina, la rinascita della natura con la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.
Montemesola, grazie alla Proloco, ha ritrovato e reintrodotto questa tradizionale manifestazione nel 2004. Ogni anno infatti, in paese in zona Molinelle, viene acceso un grande falò, e subito dopo ogni cittadino, gratuitamente può degustare pietanze tipiche del luogo preparate dai cittadini volontari: dalle tradizionali zeppole, ai ceci fritti, alla pasta con pan grattato e acciughe. Pane arrosto con olio, taralli con il pepe, crostate, ciambelle e tante altre pietanze. Questo rito si è tramandato in molte famiglie, da generazione in generazione, oggi anche molte associazioni si dedicano con passione e devozione alla preparazione e allestimento delle tavole. «E’ consuetudine preparare e far degustare ai visitatori, i piatti tipici del periodo» spiega Renato Bruno.
Anche quest’anno, come avviene oramai dal 2004, Montemesola avrà il suo falò e la sua degustazione, ma con una importante novità. Qualcosa di speciale domani, 19 marzo, alle ore 19.00, legherà Montemesola con altri 298 comuni tra pugliesi, lucani e del centro Italia. Infatti, quest’anno, per rendere omaggio alle vittime del sisma che ha colpito il centro Italia, 299 città nello stesso momento, alzeranno gli occhi al cielo e osservando la fiamma levarsi in aria, renderanno omaggio a chi ci ha lasciato in un momento di meditazione e preghiera.
Per quanto riguarda la Puglia, oltre a Montemesola, hanno aderito Brindisi, Carovigno, Cisternino, Crispiano, Erchie, Fasano, Fragagnano, Gravina, Lizzano, Locorotondo, Mesagne, Modugno, Monteiasi, San Marzano, San Vito, Vico Garganico e Torricella.
«Abbiamo sposato da subito l’iniziativa – ha detto il presidente Renato Bruno – anche l’amministrazione comunale di Montemesola ha immediatamente aderito al progetto concedendoci il patrocinio». Montemesola è stata contattata e coinvolta dall’Associazione Urbieterre di Cisternino e il presidente Renato Bruno ha avuto l’arduo compito di coordinare le 214 proloco di Puglia.
Un momento religioso, popolare, conviviale, ma soprattutto di vicinanza simbolica, come se il fuoco in un certo senso potesse unire luoghi anche lontani tra loro, ma con il cuore vicino al centro Italia, alle sue vittime e alle loro famiglie.