“Dopo anni di promesse e rinvii, è ora di pretendere per l’Ilva di Taranto tempi certi e stringenti per gli interventi indispensabili alla tutela della salute e dell’ambiente. Le persone vengono prima dell’industria ed è imprescindibile conciliare davvero il diritto al lavoro con il diritto alla salute e a un ambiente salubre”. Lo affermano congiuntamente la deputata di LeU Rossella Muroni e l’Europarlamentare Massimo Paolucci a seguito dell’incontro al Mise con le associazioni e i comitati sul futuro dell’Ilva.
“Le priorità da affrontare sono: una celere copertura dei parchi minerari e dei nastri trasportatori, investimenti adeguati per una radicale innovazione tecnologica nel ciclo produttivo, la bonifica in tempi certi delle aree contaminate, efficaci interventi di mitigazione durante i wind days, una valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario che tenga conto della massima capacità produttiva, una efficace rete di monitoraggio ambientale, la tutela dei livelli occupazionali e del salario dei lavoratori. Inoltre la capacità produttiva autorizzata, come giustamente chiede Legambiente, non deve superare il limite dei 6 milioni di tonnellate annue di acciaio per l’attuale tecnologia”, continuano. “Senza risanamento ambientale e innovazione industriale non ci può essere futuro per l’Ilva di Taranto, così come senza rilancio industriale non ci può essere risanamento del territorio. È necessario mettere in campo un progetto ambizioso che punti ad una produzione dell’acciaio moderna, sostenibile e carbon-free ed è necessario farlo ora”.
Roma, 19 giugno 2018