Oggi il Comunicato dei ministri del Consiglio d’Europa, incaricato dalla Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo a controllare l’esecuzione della sentenza di CONDANNA dello Stato italiano per non aver protetto la salute dei Tarantini, ha giudicato INSUFFICIENTI le misure adottate dal governo italiano e chiede che le attività odierne e future dell’ex Ilva non mettano più a rischio la salute pubblica e l’ambiente.
Inoltre entro il 23 aprile 2020il Governo dovrà presentare alla Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo le proprie osservazioni di replica alle accuse ( contenute in un nostro successivo ricorso per ottenere una sentenza più incisiva ) di violazione del diritto alla vita (art. 2 CEDU), del diritto al godimento della vita privata e familiare (art. 3 CEDU) e del diritto a un ricorso effettivo (art. 13 CEDU).
Pertanto, come promotrice dei ricorsi alla CEDU contro lo Stato italiano e insieme a tutti i sostenitori degli stessi, mi appello al Sindaco affinchè possa sostenere le nostre ragioni intervenendo nel ricorso pendente, in coerenza alla sua ordinanza del 27.02.2020 e alle sue successive prese di posizione, al fine di chiudere la pericolosa area a caldo e avviare una nuova stagione di sviluppo per la nostra città.