La testimonianza di Don Palmiro Prisutto, parroco siciliano in prima linea nella lotta contro l’inquinamento.
“Io faccio nomi e cognomi” esordisce così, ma i nomi e cognomi a cui si riferisce sono quelli dei morti di cancro.
E la mortalità per cancro nella sua terra, è allucinante. Così lontani ma anche cosi vicini con la nostra Taranto.
“Augusta non ha mai avuto difesa da parte delle istituzioni. E’ una città abbandonata” dice don Palmiro.
“La maggior parte del petrolio in Italia proviene dalle raffinerie di Augusta”. I morti di cancro aumentano e la loro età è semire più bassa. Con se don Palmiro hs un elenco di 15 pagine con i nomi dei morti di cancro. 7 pagine su 15 riportano persone con meno di 65 anni di età. Un elenco che racchiude circa 700 persone.
“Le istituzioni, i ministri non hanno mai risposto. Perché se lo avessero fatto avrebbero dovuto prendere posizioni. Mi sono rivolto a tanti presidenti della Repubblica che mi hanno risposto che avrebbero provveduto”.
“Tutto quello che voi cercate di nascondere io lo porterò alla luce”.
Don Palmiro racconta che alla fine del mandato chiese al presidfnte Ciampi cosa avrebbe fatto. Ciampi rispose che avrebbe fatto il nonno e il bisnonno. Quello stesso giorno ad Augusta moriva un ragazzo di 25 anni. “Ciampi pensava a fare il nonno e bisnonno. Ad Augusta c’è chi non riesce a diventare papà”. Lo racconta in lacrime don Palmiro. Con gli occhi pieni di rabbia per la sua terra abbandonata insieme ai suoi conterranei.
“Qualcuno deve scendere in campo. Allora ho avuto una idea prendendo spunto dalle associazioni che ricordano i nomi delle vittime di mafia”.
Inizia così don Palmiro a ricordare i nomi, a celebrare messe per tutti i morti di cancro. La prima Messa ha consentito di leggere 147 nomi; il mese dopo 250, poi 450, poi 770. Il numero cresce. Ricordiamo ogni strage, spiega don Palmiro, perché non ricordare le vittime di questa strage silenziosa?
“Perché lo Stato tace?” Chiede con rabbia.
Una strage silenziosa, si. Forse troppi interessi, troppo denaro. Il caro prezzo della vita, resa in cambio di grandi interessi.
“La nostra vita vale meno del profitto”.
“Quando il progresso mira solo al profitto, diventa una grande macchina per assassinare”
Una frase degli anni ’50, ma ancora attuale.