L’avviso pubblico rivolto a “partner qualificati” per sviluppare progetti ad alta professionalità nei campi dell’innovazione e della tecnologia sul territorio comunale, ha un indirizzo preciso, ed è stimolare il sistema delle imprese locali, affinché tutte insieme le realtà produttive siano in grando di portare valore aggiunto e occupazione. La ratio seguita è quella di elaborare una strategia di sviluppo condivisa, costruita insieme a istituti di ricerca pubblici e privati, università e centri di competenza che operano quotidianamente a supporto della comunità, fornendo conoscenze e strumenti utili per favorire l’innovazione e il rilancio produttivo. In sintesi, il Comune di Taranto non cerca benefattori ma collaborazioni qualificate con l’obiettivo di contribuire alla crescita della città.
L’intento finale dell’avviso pubblico è quello di creare una rete stabile di partner qualificati con cui il Comune potrà sviluppare progetti e azioni concrete, da condividere con associazioni di categoria, ordini professionali, operatori della finanza agevolata, organizzazioni che si occupano di crisi d’impresa, rappresentanze del mondo produttivo locale.
Ci sono allo stato attuale molte risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia – dai programmi P.I.A., Mini P.I.A. e P.J.T.F. – che potrebbero avere una ricaduta significativa sul territorio e che non vengono pienamente utilizzate dalle imprese locali. Ecco perché il Comune di Taranto ha pensato ad un avviso pubblico che si concretizzerà in tavoli di lavoro e workshop tematici attraverso i quali dare nuova linfa all’indotto tarantino, supportare le partite IVA e far conoscere le opportunità di investimento offerte anche dal Comune di Taranto.
“Mi dispiace leggere sulla stampa attacchi che non hanno alcuna fondatezza, così come mi dispiace che sia stata fraintesa la parola gratuità – dice l’assessore Francesco Cosa – L’amministrazione guidata dal sindaco Bitetti ha un dialogo costante, aperto e franco con tutte le realtà territoriali. Invito pertanto gli ordini professionali, ingegneri, architetti, geometri, agronomi e altri, a partecipare attivamente a questo percorso ma anche a rivolgersi direttamente all’Ente qualora siano necessari dei chiarimenti. Se riusciamo a rimettere in moto il sistema delle imprese, i benefici ricadranno su tutto l’ecosistema professionale ed economico della città, generando nuove opportunità occupazionali. Abbiamo bisogno delle migliori energie che questa città può offrire, e Taranto ne ha tante. Ora si tratta di creare una sinergia stabile, costante e di visione”.
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