Dichiaro la mia netta opposizione al progetto di rigassificatore da 12 miliardi di metri cubi proposto per il porto di Taranto e presenterò osservazioni formali contrarie nell’ambito della procedura ministeriale in corso.
Le motivazioni della mia contrarietà sono chiare e fondate su ragioni ambientali, sanitarie e di sicurezza:
Rischio ambientale elevato. Un impianto di rigassificazione comporta attività di stoccaggio e movimentazione di gas naturale liquefatto (GNL) a bassissime temperature, con potenziali impatti sull’ecosistema marino e costiero. Le operazioni di carico e scarico, così come le emissioni diffuse e le possibili perdite di gas, costituiscono fattori di rischio per l’aria, l’acqua e la biodiversità del Mar Grande e del Mar Piccolo.
Sicurezza e rischio di incidente rilevante. I rigassificatori rientrano tra le installazioni soggette alla normativa “Seveso” per la prevenzione degli incidenti industriali gravi. L’eventuale rilascio di gas o un guasto tecnico potrebbe generare scenari di emergenza con conseguenze devastanti per la popolazione, soprattutto in un’area densamente abitata e già fortemente industrializzata come quella di Taranto.
Tutela della salute pubblica. Taranto presenta già un quadro sanitario compromesso, con tassi di incidenza e mortalità per patologie correlate all’inquinamento superiori alla media nazionale. Ogni nuovo impianto potenzialmente emissivo o pericoloso aumenta la pressione sanitaria su una popolazione che ha già pagato un prezzo altissimo. La priorità deve essere la riduzione delle fonti di rischio, non la loro moltiplicazione.
Cumulatività degli impatti. In un contesto già segnato da forti pressioni ambientali, la valutazione di un progetto di tale portata deve necessariamente tenere conto degli effetti cumulativi sull’aria, sul mare, sul suolo e sulla salute dei cittadini. Senza una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) completa e trasparente, il progetto non può essere considerato accettabile.
Per questi motivi, ribadisco la mia contrarietà e il mio impegno a presentare osservazioni tecniche e giuridiche per la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza di Taranto e dei suoi cittadini.
Taranto ha diritto a un futuro libero da nuovi rischi industriali e orientato alla rigenerazione ecologica e alla salute collettiva.
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