Si è svolta questa mattina nel Salone di rappresentanza della Provincia di Taranto l’Assemblea delle Assemblee della CGIL di Taranto. In una sala gremita erano presenti i segretari e i delegati di tutte le categorie del sindacato confederale.
Il 25 ottobre la CGIL torna in piazza a Roma per la manifestazione “Democrazia al Lavoro”.
“Non si tratta solo di un No al riarmo per delle comunità di Pace, – dice Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto – ma è una manifestazione che dice al Governo di investire le risorse su salari, pensioni e politiche sociali, politiche fiscali, se è vero, come dice Banca Italia che nella sanità pubblica italiana, ad esempio, mancano 28mila medici o 178mila infermieri e prenotare una TAC o una RM magnetica è praticamente impossibile”.
In sala ci sono tutte le categorie del lavoro tarantino. Ci sono i precari della giustizia, della cultura, della scuola pubblica. I metalmeccanici che stanno vivendo la stagione più triste della loro vita lavorativa. Il settore dei servizi, del commercio, i lavoratori e le lavoratrici delle telecomunicazioni, del tessile, dell’agricoltura. Ci sono anche i pensionati.
“Hanno preso voti annunciando l’abrogazione della Legge Fornero sulle pensioni, – continua D’Arcangelo – mentre in realtà apprendiamo che dentro questa Finanziaria si annuncia che si andrà in pensione più tardi e che sono cambiati i coefficienti per il calcolo delle pensioni che così saranno più povere”.
Il tema della guerra o della pace declinati in senso etico ma anche materiale e così mentre si continua ad esprimere preoccupazione per lo scenario di conflitti che ancora pervadono il mondo con particolare riferimento alla tregua inesistente in Palestina, si punta l’attenzione sulle politiche fiscali e ciò che finanzieranno.
“Gli italiani hanno pagato con salario e pensioni 24 miliardi in più di extragettito da drenaggio fiscale– dice D’Arcangelo – Sono aumentate le tasse ma non sono aumentati i servizi e in più dalla viva voce del Ministro Giorgetti abbiamo appreso che 23 di quei 24 miliardi finiranno sul capitolo delle spese per riarmo. Riarmo che pagano lavoratori e pensionati di questo paese”.
“Un Governo sordo e miope – afferma Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL Puglia – che continua a raccontare che il lavoro cresce e che il paese cresce, ma la realtà è un’altra e noi la tocchiamo con mano stando nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche dove ci sono lavoratrici e lavoratori che malgrado abbiano uno stipendio sono più poveri e non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Anche la Puglia ha raggiunto livelli di povertà altissimi, peggiorata anche dal mancato rinnovo dei contratti e assoluta mancanza di politiche di welfare”.
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