“Siamo qui vestiti come scolaretti anni ‘50 perché è a quel tempo che la riforma delle linee guide di questo Governo ci vuole riportare”.
Viviana Lusso, segretaria generale della FLC CGIL di Taranto, insieme ad altri docenti di Taranto e provincia e la presidente di Proteo Fare Sapere, aspetta così il ministro dell’Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara, in città per l’inaugurazione di alcuni laboratori.
“Il responsabile di quel ministero da cui è scomparsa strategicamente la parola “pubblica” riferita all’istruzione sceglie ancora una volta di parlare di scuola lontano dalle scuole, senza confrontarsi con dirigenti, docenti, personale ATA, gli stessi – dice Viviana Lusso – che oggi lontano da questa vetrina, in migliaia, affrontano la sfida di lavorare e formare le nuove generazioni, in scuole fatiscenti, senza laboratori interni, accalendosi di colleghi precari a vita. C’è una scuola pubblica che soffre e non se ne rendono conto. Parlare di scuola senza conoscere nulla della scuola, ma solo per pregiudizi e ideologismi per fortuna bloccati lo scorso 28 agosto dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) che riunito in adunanza plenaria ha espresso parere negativo sullo schema di decreto ministeriale di adozione delle nuove indicazioni nazionali per l’inseganamento dell’educazione civica”.
Indossati pertanto i classici grembiuli con fiocco rosa o celeste, i rappresentanti della FLC CGIL di Taranto hanno accolto il ministro in silenzio, alzando solo cartelli in favore della stabilizzazione dei precari e l’emergenza salariale di docenti e ATA.
“E’ un futuro targato dal regresso – dice Viviana Lusso – Così mentre il Ministro continua a puntare il dito sui docenti, trovando anche il tempo per immaginare un codice di comportamento per gli stessi o stravolgendo i programmi di storia in versione italicocentrica, – continua – non trova le risorse aggiuntive per adeguare gli stipendi o per avviare un piano di stabilizzazione per gli oltre 250mila precari della scuola pubblica italiana appaltata, spesso, all’esterno con buona pace di chi ha speso gli anni della propria gioventù sui libri e a fare concorsi pubblici”.
“Bene ha fatto il Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica a promuovere la mobilitazione contro le nuove Indicazioni che riguardano l’insegnamento e il funzionamento della scuola, fissata per sabato 18 ottobre – aggiunge Anna Sgobio, presidentessa di Proteo Fare Sapere – La revisione operata dal Ministero del MIM e da Valditara, bocciata sonoramente sia per forma che per contenuto dal Consiglio di stato della nostra repubblica, rivela un compito mal fatto corredato da segnacci rossi e blu. Nel merito la scuola auspicata dal governo appare protesa a rendere la nostra società sempre più diseguale, più versata su un approccio selettivo e su un sistema valutativo basato sul merito, che sappiamo spesso dipende dalla classe sociale alla quale si appartiene Chi ha lavorato sulla revisione lo ha fatto in modo ideologico, pensando di dare risposte semplici ad una questione complessa come l’emergenza educativa dei nostri tempi”.
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