Taranto, città dei due mari, della pesca e delle cozze, continua a vivere una contraddizione dolorosa: una tradizione millenaria legata al mare, ma priva di un vero mercato ittico che ne rappresenti l’identità economica, culturale e produttiva.
Da anni, si parla di diversificazione economica e di un futuro alternativo alla monocultura dell’acciaio. Tuttavia, nei fatti, la politica cittadina si è mostrata incapace di tradurre queste parole in progetti concreti e sostenibili. È tempo di cambiare rotta.
Il Partito Liberale Italiano di Taranto propone ufficialmente il recupero e la rifunzionalizzazione della struttura dell’ex Gambero — oggi in stato di abbandono e degrado — per destinarla alla realizzazione del Mercato Ittico di Taranto (MIT).
Un’iniziativa che coniuga memoria e futuro, capace di restituire dignità a un luogo simbolico e di generare nuova occupazione, valorizzando la pesca, l’acquacoltura e l’intera filiera del mare.
Sappiamo che nel tempo sono state avanzate ipotesi diverse circa l’utilizzo dell’immobile, inclusa quella di trasformarlo in sede della Capitaneria di Porto, infatti la proprietà sembrerebbe ancora in capo al Ministero della Difesa. Ma la realtà, oggi, è che la struttura versa nell’abbandono più totale, divenendo l’ennesima ferita aperta nel cuore della città.
Chiediamo al Sindaco Bitetti e all’Amministrazione Comunale di assumersi la responsabilità politica e morale di intervenire.
Esistono canali di finanziamento regionali, nazionali ed europei dedicati alla rigenerazione urbana e alla valorizzazione delle economie blu. È sufficiente avere visione e volontà per intercettarli.
Taranto non può più permettersi di sprecare le proprie opportunità.
Restituire all’ex Gambero una funzione pubblica e produttiva significa dare ai pescatori, agli operatori del mare e ai cittadini un luogo simbolo di rinascita.
Il Partito Liberale Italiano di Taranto si rende disponibile a collaborare con l’Amministrazione per definire un progetto condiviso e concreto, ma con una certezza: il tempo delle parole è finito. Ora servono azioni.
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