Apprendiamo con sconcerto e profonda indignazione che l’Amministrazione comunale di Grottaglie e l’Inail hanno concesso il patrocinio al Cinzella Festival, manifestazione che si terrà nei prossimi giorni alle Cave di Fantiano, e che vedrà la partecipazione del collettivo musicale P38, noto per i suoi riferimenti espliciti agli anni di piombo, alle Brigate Rosse e alla lotta armata.
Come segreteria provinciale della FSP Polizia di Stato, non possiamo non esprimere tutto il nostro sgomento per quella che riteniamo una scelta istituzionale gravissima e profondamente irrispettosa nei confronti delle Forze dell’Ordine e di tutte le vittime del terrorismo.
Parliamo di un gruppo salito alle cronache per aver inneggiato alla violenza politica, che si esibisce con il volto coperto da passamontagna e che è finito sotto inchiesta nel 2022, con perquisizioni da parte del ROS e della DIGOS, per istigazione a delinquere e apologia di reato, dopo che durante i concerti sono stati esposti simboli delle Brigate Rosse e inneggiato pubblicamente alla necessità di “riportare alla ribalta la lotta armata”.
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A fronte di tutto ciò, è inammissibile che un Comune e l’Inail concedano patrocinio istituzionale a un evento in cui è prevista la partecipazione di questo collettivo. Ancor più inaccettabile è che questo avvenga a meno di un mese dalla tragica morte del Carabiniere Carlo Legrottaglie, avvenuta a pochi chilometri da Grottaglie, e dopo che due agenti di Polizia del locale Commissariato sono rimasti coinvolti in una sparatoria, rischiando la vita per difendere la collettività.
Ci chiediamo se l’Amministrazione comunale di Grottaglie e l’Inail si siano rese pienamente conto di chi hanno invitato. È davvero questa l’immagine culturale che si vuole promuovere? È compatibile con i valori costituzionali e democratici patrocinare un evento che dà voce a chi, attraverso la musica, istiga all’odio contro le istituzioni e glorifica la lotta armata?
Uno dei testi del gruppo si intitola “Renault 4”, un chiaro e inquietante richiamo all’omicidio di Aldo Moro e della sua scorta, con contenuti che non solo offendono la memoria delle vittime, ma sfidano apertamente la legalità e il senso civico.
In un momento storico in cui le Forze dell’Ordine continuano a pagare un prezzo altissimo in termini di sangue e sacrificio, questa scelta rappresenta uno schiaffo alla memoria, alla legalità, alla giustizia.
Chiediamo con forza all’Amministrazione comunale e all’Inail di ritirare immediatamente il patrocinio e di fare chiarezza pubblica sulle motivazioni di questa scelta. La cultura non può essere il cavallo di Troia per chi glorifica il terrorismo.
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