Tre giorni di odori insopportabili, una nube di fumo persistente e finestre chiuse nonostante il caldo ormai alle porte. È quanto accaduto a Montemesola, generando allarme tra i residenti. Numerosi cittadini hanno tempestato la redazione di segnalazioni via email e WhatsApp, preoccupati per la situazione.
Il fenomeno si è protratto per tre giorni consecutivi, con picchi più intensi nelle ore notturne e all’alba. La preoccupazione maggiore era che qualcuno avesse deciso di smaltire illegalmente materiale plastico – e quindi potenzialmente tossico – incendiandolo. Dopo l’ennesima segnalazione e dopo aver constatato personalmente la presenza del forte odore in paese, nella tarda serata di ieri abbiamo deciso di contattare il sindaco Ignazio Punzi.
Il primo cittadino aveva però già preso provvedimenti il giorno precedente, segnalando la nube di fumo proveniente dall’area rurale tra Montemesola e Crispiano ai militari della locale stazione. Tuttavia, dopo una perlustrazione, non è stato riscontrato nulla all’interno del territorio di competenza.
Iscriviti al nostro Canale WhatsApp per restare aggiornato sui nostri contenuti, CLICCA QUI
Se invece vuoi essere informato di tutti gli eventi di Taranto e Provincia, iscriviti al CANALE EVENTI
Contattato nuovamente da TarantiniTime nella serata di ieri, il sindaco – che aveva già avviato ulteriori verifiche – ha spiegato di essersi rivolto anche ai militari della compagnia di Massafra, competenti per l’area di Crispiano al confine con Montemesola. È stato inoltre richiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali, i quali però prestano servizio soltanto durante le ore diurne. Nonostante ciò, la compagnia ha inviato alcune pattuglie, che hanno individuato, nelle campagne al confine tra i due comuni, dei cumuli di sterpaglie dati alle fiamme da un privato cittadino.
Fortunatamente, il cattivo odore non era causato da combustione di plastica o materiali tossici, bensì da cataste di erbacce in decomposizione, bagnate dalla pioggia e successivamente bruciate.
«Mi sono attivato immediatamente – ha dichiarato il sindaco Ignazio Punzi a TarantiniTime – perché io stesso, rientrando da Taranto, ho notato la nube. Se si fosse trattato di materiali tossici, sarebbe stato un fatto grave e pericoloso per la salute pubblica. Non ho il dono dell’ubiquità – ironizza – ma posso assicurare che una segnalazione, a qualsiasi ora, fatta direttamente al mio numero di cellulare, non resterà mai inascoltata. Non serve – aggiunge – alimentare polemiche sui social o invocare l’intervento del sindaco nei commenti ai post degli utenti. Sono un essere umano anch’io, ma quando si tratta del benessere della comunità, sono sempre in prima linea.»
Scopri di più da Tarantini Time Quotidiano
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.