Vietri (FdI): “Bitetti allo stadio per prendere in giro tifoseria e città”

«Piero Bitetti per tentare di racimolare qualche voto in più realizza un video dal cantiere dello stadio Iacovone per dire che ha una buona notizia da dare ai tarantini: i tempi per la consegna dell’impianto – afferma compiaciuto – sono rispettosi del cronoprogramma. Ma come? Il Pd, partito maggioritario della coalizione di Bitetti, ha attaccato sin dal principio la gestione commissariale. Ora Bitetti finalmente sconfessa sia il Partito democratico che la Regione Puglia, che hanno più volte parlato di ritardi e di fallimento annunciato.  Un cortocircuito politico clamoroso.  

E poi, diciamoci la verità: Bitetti con il Taranto calcio non ha mai avuto nulla a che fare. Non lo si è mai visto allo stadio, mai speso una parola in questi anni per lo Iacovone o per i tifosi. Oggi invece entra nel cantiere, recita il copione e cerca di far credere ai cittadini che quel cantiere sia anche merito suo. Un’operazione di marketing elettorale che non regge. Uno scivolone clamoroso!

La realtà è che Bitetti con i Giochi del Mediterraneo non c’entra nulla. Quando erano gestiti dal vecchio comitato organizzatore non esisteva nemmeno un progetto di fattibilità approvato. Solo con il governo Meloni e grazie alla nomina del commissario Ferrarese si è sbloccato tutto. La struttura commissariale ha lavorato in silenzio, senza proclami, portando avanti i progetti, rispettando le scadenze e garantendo finanziamenti, con ulteriori 100 milioni messi sul piatto dal governo per completare le opere.

Non saranno certo i video elettorali di Bitetti a far avanzare i lavori. A spingere quel cantiere sono state serietà, programmazione, responsabilità e volontà politica. Bitetti non ha mai fatto parte di questo processo. Si è presentato ora, per provare a prendersi meriti che non ha. Ma i tarantini non si fanno prendere in giro. I tifosi del Taranto, come tutti i cittadini, sanno distinguere tra chi lavora per la città e chi si presenta solo sotto elezioni per fare passerelle».