Il candidato sindaco di liste civiche e centrodestra ha ricevuto la telefonata del ministro Urso. E a Bitetti risponde: «Più chiarezza, meno ambiguità»
«Ho ricevuto una telefonata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che sta portando avanti un’interlocuzione seria con entrambi i candidati sindaco, consapevole della delicatezza del momento e dell’importanza che avrà il nuovo sindaco di Taranto nelle scelte imminenti. La vertenza ex Ilva è entrata in una fase cruciale: siamo davanti al bivio decisivo e serve senso di responsabilità, non propaganda».
Lo afferma il candidato sindaco Francesco Tacente, sottolineando l’urgenza di una strategia condivisa che tenga insieme ambiente, salute, lavoro e sviluppo: «Il ministro Urso ha ribadito con chiarezza che senza un impegno concreto sulla transizione energetica – e quindi senza il piano di decarbonizzazione e il necessario accordo di programma – non ci sarà alcun passo avanti nella trattativa. E non possiamo permetterci di sbagliare: in gioco ci sono migliaia di posti di lavoro tra diretti e indotto, ma anche la credibilità di un intero territorio davanti all’Europa».
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Tacente sottolinea che la collaborazione tra Governo, Regione Puglia e istituzioni locali è già in atto e che il Comune di Taranto deve assumere un ruolo attivo, senza chiusure pregiudiziali né demagogia: «Bloccare ogni ipotesi, compresa quella della nave rigassificatrice, senza offrire alternative concrete, significa solo alimentare confusione tra i cittadini. Noi, al contrario, chiediamo trasparenza, difesa della salute pubblica, garanzie ambientali e tutela dell’occupazione, ma anche uno slancio deciso verso soluzioni praticabili e sostenibili. Il tempo delle contrapposizioni sterili è finito».
Tacente ribadisce l’importanza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ora al centro di una valutazione che sarà determinante per il futuro dell’impianto: «Senza una nuova AIA in linea con le normative europee – e con l’obiettivo di abbandonare il carbone entro il 2030 – si rischia lo stop giudiziario della produzione, come paventato anche dal Tribunale di Milano. Il candidato Bitetti dice in modo semplicistico “no all’AIA”, ma farlo in maniera preconcetta e senza offrire soluzioni reali per la riconversione industriale e la tutela ambientale vuol dire mettere a rischio 20mila posti di lavoro. È nostro dovere affrontare tutti gli scenari con un’azione concertata e lucida».
Per Tacente «Taranto non può più permettersi decisioni emotive o strumentali. Nel corso dell’interlocuzione il ministro ha ribadito anche i timori dei sindacati, delle imprese dell’indotto e dell’intero sistema industriale italiano. Chi governerà questa città nei prossimi anni dovrà sedersi ai tavoli istituzionali con autorevolezza e competenza, perché le sfide sono complesse e non ammettono scorciatoie».
«Ho letto con attenzione – spiega ancora Tacente – il comunicato di Piero Bitetti e, pur condividendo l’intento di aprire un confronto, non posso non sottolineare alcune contraddizioni. Non basta dire “no al consumo di suolo” oggi, dopo anni di inerzia sulla pianificazione sostenibile. È facile parlare di “tutela dei servizi pubblici” ora, quando si è stati parte delle scelte politiche che hanno portato al rischio di privatizzazioni».
Francesco Tacente ricorda che «Bitetti è stato in Consiglio comunale per 25 anni, sempre in maggioranza: oggi è troppo comodo rimettere tutto nelle mani del prossimo Consiglio. Parlare di legalità e trasparenza è importante, ma deve andare di pari passo con coerenza e responsabilità per ciò che non si è fatto. Il nostro programma è chiaro: transizione ecologica, riconversione industriale con garanzie occupazionali, rigenerazione urbana e gestione pubblica dei servizi essenziali. Taranto – conclude – ha bisogno di scelte nette, non di compromessi. Io ho già fatto la mia scelta, e continuerò a portarla avanti con coerenza».
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