«Meritano grande attenzione sia il metodo di lavoro che i temi posti dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto»: così si esprime Bitetti, sottolineando l’importanza del contributo dei professionisti tecnici nel processo di rilancio e trasformazione del territorio.
Una posizione chiara, quella di Bitetti, che ha già avuto modo di apprezzare «l’atteggiamento costruttivo degli ingegneri tarantini», definendolo un protagonismo che fa bene alla città. In un contesto di profonda complessità sociale, economica e ambientale come quello di Taranto, la collaborazione tra amministrazione pubblica e categorie professionali qualificate non può essere episodica. «Il confronto – ribadisce – non sarà sporadico ma sistematico, come già scritto nero su bianco nel nostro programma».
La concertazione, dunque, sarà il principio guida dell’azione amministrativa. Bitetti parla di un metodo partecipativo e trasparente, in grado di mettere in rete competenze e responsabilità, in risposta a una crisi sistemica che coinvolge l’apparato industriale, le fragilità ambientali e la debolezza del sistema territoriale.
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«Occorre una visione globale – afferma – che tenga conto dell’interdipendenza tra i fenomeni sociali, economici, culturali e ambientali. Taranto, in questo senso, è un caso paradigmatico, che richiede risposte complesse e coordinate». L’obiettivo è costruire un percorso di sviluppo sostenibile che sappia unire innovazione e tutela del benessere collettivo.
In quest’ottica, Bitetti insiste sull’importanza del dialogo e della accountability, cioè la capacità delle istituzioni di rendere conto del proprio operato in maniera trasparente e responsabile. «Valorizzare il confronto, ascoltare tutti gli attori qualificati del territorio, condividere le scelte e assumersene la responsabilità: è ciò che faremo, alla luce del sole».
Non manca infine un riferimento ai valori che devono accompagnare il processo di cambiamento: solidarietà, inclusione, sicurezza. «Con il contributo di tutti, faremo di Taranto una città più accogliente. Accolgo con favore la disponibilità dell’Ordine degli Ingegneri – conclude Bitetti – con cui, ne sono certo, torneremo presto a confrontarci».
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