Il bagliore delle fiamme ha squarciato la quiete di una notte qualsiasi. Erano le prime ore del mattino quando l’auto dell’assessore all’Ambiente Maurizio Stefani è stata avvolta dal fuoco nel cortile della sua abitazione. Un gesto inquietante, che ha lasciato segni evidenti non solo sul mezzo, ormai distrutto, ma anche sulla facciata dell’edificio e sulla pelle di un’intera comunità.
Un attentato incendiario, questo il termine con cui le prime ricostruzioni identificano l’episodio. Un atto che, pur non avendo provocato feriti, ha avuto la forza di scuotere dalle fondamenta l’amministrazione comunale e i cittadini. Il sindaco Ciro D’Alò ha parlato di “clima tossico” e ha puntato il dito contro l’odio che circola “senza controllo” anche sui social network.
Ma mentre il fronte della condanna si allarga, c’è chi invita alla prudenza. Tra le voci che emergono con forza c’è quella di Fulvio Costone, segretario del sindacato Autonomi di Polizia (AdP) e figura di riferimento della sicurezza cittadina, che affida a una nota il proprio punto di vista: “Conosco personalmente la famiglia Stefani, persone oneste e laboriose. A loro va la mia totale solidarietà. Ma proprio perché parliamo di legalità, dobbiamo fare attenzione a non cedere alla tentazione dei processi mediatici o delle etichette frettolose.”
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Un invito alla calma e alla fiducia nelle indagini, che Costone fonda sulla propria lunga esperienza nelle forze dell’ordine: “Nei momenti in cui l’emotività rischia di prendere il sopravvento, serve lucidità. Solo i fatti, solo gli esiti del lavoro investigativo, potranno chiarire la reale matrice dell’evento.”
L’incendio ha avuto un effetto detonante anche sul piano politico. A Grottaglie – e non solo – si moltiplicano i comunicati, le dichiarazioni, le prese di posizione. Ma Costone avverte: “Serve responsabilità. La condanna deve essere unanime e netta, ma non possiamo permettere che la vicenda venga trascinata in un’arena politica o strumentale. Il nostro dovere, oggi più che mai, è tutelare la coesione sociale.”
Infine, il richiamo al ruolo delle istituzioni: “Come sindacato di polizia, ribadiamo il nostro impegno a difendere i valori democratici. La sicurezza pubblica non si garantisce con la paura o con la propaganda, ma con il rigore, la professionalità e il rispetto delle regole.”
Mentre le indagini proseguono, la città attende. Colpita, ma non spezzata. In cerca di risposte, ma anche di equilibrio. Perché, come ha detto lo stesso sindaco D’Alò, “non ci faremo intimidire”.
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