Con la chiusura del primo turno elettorale, la corsa per il governo di Taranto entra nel vivo della fase decisiva. Piero Bitetti, candidato del centrosinistra, ha ottenuto il 37,39% dei voti, pari a 32.875 preferenze. A contendergli la guida della città sarà Francesco Tacente, espressione di una coalizione civica sostenuta da Lega e Udc, che ha raccolto il 26,14% con 22.897 voti. Il secondo turno, previsto per giugno, si annuncia aperto e incerto, con il gioco delle alleanze pronto a ridisegnare gli equilibri.
Il centrosinistra guarda con attenzione al bacino elettorale del Movimento 5 Stelle, rappresentato da Annagrazia Angolano, che ha ottenuto il 10,91% (9.597 voti), e al civico Mirko Di Bello, che ha raggiunto il 5,19% (4.562 voti). Bitetti, sostenuto da otto liste, compreso il Partito Democratico — primo partito cittadino — ha un vantaggio numerico su Tacente, ma al ballottaggio si riparte da zero. L’esito dipenderà dalla capacità di attrarre nuovi consensi.
Sul fronte opposto, Tacente guarda alle forze del centrodestra che avevano sostenuto Luca Lazzàro, candidato fermatosi al 19,40% con 17.060 voti. In particolare, sono in corso interlocuzioni con Fratelli d’Italia e Forza Italia, anche se permangono tensioni derivanti dalla recente campagna elettorale. Fratelli d’Italia, in particolare, ha criticato la lista di Tacente per la presenza di esponenti legati all’amministrazione Melucci, sfiduciata proprio con il concorso del partito.
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Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle rimanda ogni decisione a un’assemblea con attivisti e cittadini, prevista per venerdì. Il senatore Mario Turco, figura di riferimento del M5S a Taranto, ha ribadito la centralità di alcuni temi non negoziabili per il movimento: contrarietà all’AIA per l’ex Ilva, opposizione al rigassificatore, difesa del suolo contro il PUG e il Comparto 32, e il rifiuto del dissalatore sul fiume Tara.
Bitetti tenta di rassicurare su alcuni di questi punti, evidenziando la volontà di promuovere una reale transizione ecologica per l’ex Ilva e sottolineando la necessità di valutazioni approfondite sul rigassificatore, in attesa di decisioni del Governo. Tacente, dal canto suo, conferma l’apertura al dialogo con tutte le realtà interessate al cambiamento, ma non annuncia intese formali con altri partiti.
L’incertezza sul futuro degli apparentamenti e la fermezza di alcune posizioni tematiche rendono il cammino verso il ballottaggio complesso. I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere gli orientamenti delle forze escluse dal primo confronto diretto e il loro ruolo nell’orientare l’esito finale.
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