Uno speleologo di 35 anni rimasto bloccato in una grotta verticale profonda 147 metri a Martina Franca (Taranto) è stato recuperato la scorsa notte dai tecnici del soccorso alpino speleologico della Puglia. Ad allertarli sono stati i due amici del 35enne, originario di Tricase (Lecce), che con lui stavano facendo una escursione all’interno della cavità carsica. Durante la risalita, lo speleologo ha perso l’orientamento.
“Era riuscito a salire di circa 60 -70 metri – riferisce il presidente del soccorso alpino speleologico della Puglia, Gianni Grassi – ed era davanti rispetto ai suoi compagni quando ha preso un ramo esplorativo di risalita cieco e ha perso l’orientamento. Gli altri due invece, erano riusciti a uscire dalla grotta”.
L’allarme è scattato intorno alle 23 di ieri e le operazioni si sono concluse alle due e mezzo. “Lo speleologo ha atteso qualche ora – continua Grassi – ed era spaventato. Nelle grotte ci sono strettoie e pozzi. Due dei nostri tecnici sono scesi verso il fondo della cavità, riuscendo a ripristinare le comunicazioni con lui e a individuarlo”.
“Al netto dello spavento e della stanchezza, il 35enne stava bene tanto che non è servito parancarlo né barellarlo ed è uscito da solo dalla grotta”, conclude Grassi.
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