Il neonato abbandonato ieri accanto ai cassonetti dei rifiuti in via Pisanelli, sta bene. E’ sano, è stato trovato con il cordone ombelicale tagliato da poco, era lavato e profumato, avvolto in una copertina e con lui c’era un peluche. Un gesto d’amore comunque sia, nella disperazione del gesto compiuto dalla sua mamma, una ragazza georgiana di 23 anni.
La donna è stata rintracciata dagli uomini della squadra mobile, dopo diverse segnalazioni della vigilanza dell’ospedale San Giuseppe Moscati e probabilmente non era a conoscenza del fatto che avrebbe potuto partorire in ospedale non riconoscendo il piccolo, oppure lasciarlo nella culla per la vita.
Adesso è ricoverata e tenuta sotto osservazione nel reparto di ginecologia dell’ospedale Santissima Annunziata e ha – come previsto dalla legge – 10 giorni di tempo per riconoscere il piccolo Lorenzo (così è stato chiamato dai medici il neonato), anche se spetta al tribunale per i minori stabilire o meno se sussistono le condizioni per affidarle il figlio.
Nel frattempo è stato aperto un fascicolo sul caso, seguito dal Procuratore Capo, la dottoressa Pina Montanaro, e dal presidente, il dottor Ciro Fiore. La 23enne rischia un procedimento penale per abbandono di minore, reato che prevede dai 6 mesi ai 5 anni di reclusione.
Se la donna non dovesse riconoscere il bimbo o se non dovessero sussistere le condizioni per l’affido, sempre entro il termine di 10 giorni, scatta la procedura di adottabilità tenendo conto della lista delle coppie a disposizione del Tribunale. Alcune di queste saranno contattate per un colloquio finalizzato ad un eventuale affido preadottivo.
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