E’ stata lanciata appena 5 ore fa, dall’Associazione Delfini e Neonati, sulla piattaforma Change.org, la petizione contro la chiusura dell’UTIN, Unità di Terapia Intensiva Neonatale di Taranto.
Boom di firme per la petizione
Solo 5 ore ma è già boom di firme. Ne sono state raggiunte oltre 3000, su un massimo impostato a 5000 firme.
“La Tin (Terapia Intensiva Neonatale) – si legge nel comunicato che presenta la petizione – nasce come struttura che accoglie neonati ad alta complessità assistenziale, prematuri e non, che “necessitano” di cure intensive: dall’assistenza ventilatoria a procedure diagnostiche e terapeutiche complesse. Non tutti i punti nascita sono dotati di una TIN, perché richiede competenze professionali elevate e tecnologiche sofisticate. Grazie alla TIN di Taranto, tutti i punti nascita del nostro territorio possono fare riferimento al nostro centro ad altissima specializzazione.
Chiudere la TIN significa privare i neonati di Taranto di assistenza
Chiudere la TIN significa privare la città di Taranto e la sua provincia di un centro dove i neonati critici possano essere assistiti adeguatamente, significa che le gravidanze a rischio devono essere trasferite in altri centri, costringere intere famiglie a sobbarcarsi tutto il disagio e i problemi connessi alla lontananza di tipo affettivo, organizzativo ed economico. La lontananza dal luogo dove il figlio è ricoverato è un problema che aggiunge ansia e stress. La presenza della madre “nell’ambito dell’assistenza” neonatale non costituisce un optional ma è parte della cura. Bisogna tenerne conto!
Inotre, chiudere la Tin significa depredare un territorio, come quello di Taranto già impoverito dal punto di vista sanitario, di una struttura di eccellenza; significa abbandonarlo; significa segnare il destino di una comunità già spogliata della dignità.
Una società che non sa prendersi cura dei più piccoli, non ha futuro!“
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