Giorno del giuramento dei volontari in ferma prefissata. Ragazzi inquadrati nel piazzale esterno, l’ufficiale dà il via, parte “Jerusalema” uno dei trend più in voga su TikTok e tutti iniziano a ballare. La scena viene ripresa da uno smartphone e finisce inevitabilmente sul web. Il balletto, stando agli indignati, avrebbe imbarazzato la Marina Militare e il Ministero della Difesa, tanto da avviare un procedimento disciplinare nei confronti dell’Ufficiale. Il resto è fuffa per i tuttologi del social.
La cosa curiosa, però, è che nel 2016 nessuno si è “imbarazzato” a fronte del video istituzionale, con tanto di logo “Marina Militare” pubblicato su youtube e trasmesso in Tv, nel quale i marinai danzano sulle note di “Happy”.
La difesa dell’Ufficiale di Marina Militare
L’ufficiale che ha concesso un momento goliardico alle reclute, per i vertici, va severamente punito.
Non la pensa così l’avvocato Giorgio Carta, esperto in diritto militare e legale difensore dell’Ufficiale che interviene sulla vicenda.
«L’episodio si è verificato a conclusione ed a margine di un giuramento collettivo di volontari in ferma prefissata che, a causa dell’emergenza sanitaria in atto, si era dovuto eccezionalmente svolgere “a porte chiuse”, senza la consueta partecipazione di parenti ed amici. Non solo: per precauzione sanitaria, quei giovani militari non avevano fruito della franchigia, cioè della libera uscita, per tutta la durata del corso né era stata consentita loro la consueta giornata da trascorrere assieme ai parenti dopo il giuramento».
Nessuna consegna violata
«L’ufficiale in questione – prosegue l’avvocato Carta -, madre di un bambino di tenera età e mossa dalle migliori intenzioni, non ha violato alcuna consegna né ha determinato alcun dispendio economico per lo Stato, avendo protratto per nemmeno tre minuti un’adunata di militari già implotonati per il giuramento ed imbraccianti armi scariche del tutto inidonee allo sparo. L’intento dell’ufficiale è stato solo quello di rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte ad eccezionali precauzioni e ad isolamento dal resto del mondo».
Avviato procedimento per la consegna di rigore
L’avvocato Giorgio Carta si dice sorpreso del fatto che la scala gerarchica «per fatti assolutamente inoffensivi per l’immagine ed il prestigio della Marina militare, abbia invece ritenuto di avviare in tempo record addirittura un procedimento per la consegna di rigore, che è la più grave delle sanzioni di corpo, riservata quindi a comportamenti di massimo allarme e discredito. Sorprende altresì che, in luogo dei 90 giorni consuetamente preventivati per siffatti procedimenti disciplinari, siano stati concessi 30 giorni massimi, di cui solo 10 per presentare memorie difensive, in luogo dei consueti 60».
Video pubblicato senza consenso dell’ufficiale e a sua insaputa
Il video sarebbe stato fatto circolare in rete senza il consenso dell’Ufficiale e a sua insaputa. Per voce del suo legale, la militare fa sapere di avere iteso esclusivamente far scaricare la tensione delle reclute in un giorno di massima concitazione quale è, da sempre e per ogni militare, la cerimonia del giuramento.
Due pesi e due misure. Nel 2016 un video istituzionale in cui militari ballano sulle note di “Happy”
L’Ufficiale punito, dunque, respinge tutte le accuse di avere leso l’immagine della Forza armata ed esprime sgomento e dispiacere per l’imprevista reazione della scala gerarchica.
Questo, come spiega l’avvocato Carta, anche in considerazione del fatto che la stessa Marina militare ha pubblicato nel 2016 un analogo video musicale, ancora visibile su youtube (lo alleghiamo) e con tanto di logo ufficiale dell’Istituzione, molto apprezzato da tutti per il suo significato goliardico ed umanizzante.
Infatti nel video si vedono diversi marinai danzare sulle navi o in ambienti militari. Tale filmato è stato anche trasmesso in tv, a livello nazionale, negli ambiti di importanti format televisivi.
«Peraltro – dice ancora Carta-, è consuetudine di tutte le forze armate e di polizia del mondo la diffusione di analoghi video musicali che hanno il solo scopo di avvicinare le donne e gli uomini in divisa al cuore della gente, con effetto, quindi, del tutto opposto a quello della contestata lesione di immagine».
Dunque, a questo punto, viene spontaneo chiedersi il vero motivo di questa reazione. I vertici starebbero vagliando la questione per decidere il da farsi. Al momento smentiscono il trasferimento dell’Ufficiale a La Spezia.
Non può essere il video ad indignare, proprio perché trattasi di una attività già sperimentata dalla Marina Militare.
E’ davvero così “lesivo” per la forza armata vedere un Ufficiale vicino alla truppa?