Come sempre un’Italia che gira a due velocità e, come sempre, il criterio è “due pesi e due misure”.
Ecco che a Trieste, ed esattamente nell’area della Ferriera di Servola, viene sottoscritto un Accordo di Programma e si centra un obiettivo importante. A Taranto non vengono rispettati i lavoratori, non si dialoga con il sindacato, ci si prende gioco delle Istituzioni, fino a lasciare i commissari, quindi il Governo, fuori dalla fabbrica. Taranto terra franca, dove ogni cosa è concessa!
A Trieste, come anche in altre realtà del Nord, esiste il confronto, l’individuazione della meta, la condivisione del percorso. Per Taranto si decide altrove, sempre e comunque sulla base di valutazioni distanti dagli interessi di lavoratori e comunità.
Ci aspettiamo finalmente un netto cambio di passo, un colpo di reni da parte del Governo.
I ministri Patuanelli e Catalfo si adoperino per dare risposte anche sui temi della cassa integrazione e sui ritardi per l’appalto. Riflettano inoltre su come utilizzare i quasi 2 miliardi chiesti dalla multinazionale per i propri comodi, destinandoli piuttosto a soluzioni mirate a ripensare il futuro della città in ottica riconversione. Attendiamo anche qui un Accordo di Programma ed una nuova opportunità di sviluppo economico, svincolata da chi intende fare profitto sfruttando e mettendo a rischio la forza lavoro.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto