Si chiama politica. Forse qualcuno ne ignora l’esistenza ancor prima del significato e la politica è regolatrice delle azioni di chiunque ricopra una carica elettiva.
Il consiglio comunale di Montemesola nella seduta del 29 Maggio ultimo scorso ha votato, tra le altre cose, la decadenza da consigliere comunale di un ex componente della maggioranza. E’ stata la politica che ha dettato a costui di allontanarsi dalla maggioranza tradendo, di fatto, gli elettori che lo avevano scelto poiché componente della lista risultata vincitrice alle scorse elezioni. E’ stata la politica, in mancanza di giustificazioni, ad aver spinto la stessa persona a disertare i lavori del consiglio comunale per un numero di volte molto superiore rispetto al massimo consentito dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. E’ la politica che oggi fa scandalizzare il consigliere destinatario della decadenza per la presunta cattiveria dell’azione, ma che lo lasciava indifferente quando era lui a votare, durante la prima amministrazione Punzi, per la decadenza di un suo collega. E’ la politica che fa essere dissenziente il Presidente del consiglio rispetto alla decisione condivisa da tutta la maggioranza di procedere con la decadenza. E’ la politica che suggerisce di stare a destra piuttosto che a sinistra o al centro oppure di sposare la linea della coerenza, di vestire la stessa maglia o di cambiare ciclicamente il colore che si indossa. E’ la politica che ad alcuni suggerisce di avere fiducia negli altri, di scambiare costruttivamente anche le divergenze di vedute e, ad altri, invece, il sospetto, la malafede e i progetti segreti. E’ la politica, no la vendetta, l’autoritarismo, la saccenza, il bizantinismi, i tecnicismi, è la politica che ha trionfato anche attraverso il silenzio di alcuni consiglieri di maggioranza che, elevandosi dal livello basso al quale viene ridotto il consiglio comunale da parte di difensori d’ufficio i quali esercitano l’arte del politicare solo per piaggeria, preferiscono esprimere con il voto il loro credo e le loro intenzioni