Daniele Andrisani “Consigliere Comunale di Sinistra Italiana Statte” – Ancora una volta tantissimi nuclei familiari con in casa un malato grave, non hanno potuto ricevere l’assegno di cura pur essendo risultati idonei a ricevere le risorse.
La Regione Puglia trovi altre risorse affinché tutti i disabili gravi, che non rientrano nei primi 3240 a cui hanno erogato l’assegno, possano avere pari dignità.
Ancora una volta i ritardi burocratici mettono a repentaglio la dignità di persone non autosufficienti.
Per i disabili gravissimi di Puglia non c’è pace.
La Regione Puglia in base ad una graduatoria poco “chiara” perché mai pubblicata, ha elargito tutte le somme a disposizione pagando sino ad esaurimento delle stesse risorse, mentre tutti quei malati gravi che sfortunatamente si sono trovati fuori dalle prime posizioni e tante famiglie che versano in gravi condizioni economiche non hanno potuto usufruire del tanto agognato assegno. Non so per quale ragionamento la Regione Puglia, continua Daniele Andrisani, ha privilegiato dando 15 punti, i malati che non hanno buoni servizio SAD o ADI a discapito di quei malati che usufruiscono della stessa ADI o SAD, perché evidentemente in condizioni più gravi e che hanno avuto zero punti inquanto possessori di questi servizi. Un ragionamento per quel che mi riguarda, fatto al contrario perché se io ho bisogno di un servizio di supporto come l’ ADI o il SAD è perché evidentemente a casa ho un malato particolarmente grave e il suo caregiver non riesce da solo a soddisfare i bisogni dello stesso malato. È chiaro che questa è una guerra tra poveri e che sicuramente non ci appartiene.
L’ odissea di tante famiglie inizia nel mese di Ottobre allor quando c’è stata la presentazione delle domande per ricevere l’assegno di cura anno 2018/2019. Basti pensare che solo a fine Giugno si sono ultimate le visite di tanti malati che aspettavano con speranza di ricevere l’assegno.
Nelle scorse settimane le associazioni di categoria hanno incontrato il Presidente Emiliano per cercare di trovare una soluzione per tutti quei malati che sono risultati amminissibili all’ assegno senza poterlo ricevere per carenza di risorse.
Il Presidente Emiliano ha trovato “furbescamente” la soluzione nel RED, o meglio tutti coloro che hanno presentato domanda di Assegno di cura potranno dal 24 Giugno fare ricorso al Red per poter avere un sussidio, seppur inferiore, che possa aiutarli economicamente.
Sapete qual’è la beffa?
Ho provato personalmente a fare la domanda a mio padre per ricevere il Red , inquanto lui è il Caregiver di mia madre affetta da Alzheimer con continuo bisogno di assistenza 24 ore su 24. Con grande stupore ho potuto constatare che essendo il loro, un nucleo familiare composto da 2 persone anziane,di 80 anni uno e 77 l’altro non possono accedere al Red perché tale domanda è possibile presentarla sino all’età di 67 anni. Questa scelta scellerata farà rimanere fuori dal Red tutte quelle persone potenzialmente più deboli come gli anziani, che invece avrebbero la priorità inquanto bisognosi di un’assistenza continua.
Ancora una volta il caro Presidente Emiliano è stato lungimirante…non solo ha ampliato la platea degli aventi diritto all’assegno di cura senza avere le risorse disponibili, ma ha pensato bene di risolvere il problema con una formula sbagliata come il Red.
Per finire, conclude il Consigliere di Sinistra Italiana Andrisani, in questi giorni ho più volte chiamato il supporto tecnico, messo a disposizione dalla Regione, per avere delucidazioni su quello che ho scritto. Purtroppo è stata un’attesa vana, i centralini risultano perennemente occupati, senza possibilità da parte dei cittadini di avere un reale supporto che dovrebbe essere dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10 alle ore 12.
Il Presidente Emiliano cerchi di trovare ulteriori risorse da poter destinare a coloro i quali vivono giornalmente le sofferenze dei propri cari a cui vorrebbero offrire un assistenza migliore per poter alleviare le loro interminabile giornate.
Sarebbe inoltre opportuno, rivedere i requisiti del bando rivedendo magari anche le somme del singolo assegno. Se aumentare ulteriormente le risorse da distribuire, riducendo anche il singolo importo dell’assegno di cura, significa aumentare ulteriormente la platea degli assegnatari…allora non si perda altro tempo. Tutti i malati hanno gli stessi diritti e tutti i malati gravi con le loro famiglie vanno tutelate.