Le varie amministrazioni comunali che si sono susseguite, pur avendo fatto menzione del problema nel loro programma elettorale, non hanno mai, fattivamente, trovato una idonea soluzione alla questione del randagismo.
Abbandoni o cucciolate, hanno infatti reso la situazione degna di attenzione.
Ad oggi, i randagi presenti sul territorio di Montemesola, dividono la popolazione, tra chi ne lamenta l’aggressività, chi ne lamenta “l’inciviltà” e chi, invece, ne denuncia la mattanza.
Perché è una vera e propria mattanza quella che sta avvenendo in questi ultimi giorni. Anzi, quella portata alla luce (perché il fenomeno esiste da sempre e interessa cani e gatti) da una coraggiosa cittadina che ci ha messo la faccia e ha sporto denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri.
Non è possibile “educare” un randagio a non strappare i sacchetti dell’immondizia o a non aprire i secchi della raccolta differenziata porta a porta, si può però, con un po’ di buona volontà, chiudere bene i secchi, senza lasciare sacchetti all’esterno. Un cane è un cane. Un cittadino può scegliere invece, se essere civile o meno.
Nell’ultima settimana, Paride, un cucciolone è stato trovato avvelenato da una volontaria. I segni di avvelenamento erano evidenti dalla schiuma fuoriuscita dalla bocca e dal sangue nelle feci. Chiamati i Carabinieri, è stata rimossa la carcassa.
Ieri invece, una cittadina, Veronica Blasi, portando a spasso il suo cane, si è accorta di un branco che correva verso qualcosa. Percepito il pericolo, ha seguito il branco con il marito e ha trovato una bella “pappa” al veleno pronta e servita. Uno dei cani, Camilla, aveva iniziato a mangiare. Fermato il cane e contattato un veterinario, Camilla è stata salvata in extremis da morte certa. Interpellati nuovamente i Carabinieri, Veronica Blasi ha sporto denuncia contro ignoti.
La zona in cui è morto Paride e in cui ieri si stava tentando di avvelenare altri cani, è quella nei pressi di via Visciolo. A detta di alcuni cittadini, vi sarebbero delle telecamere di privati che puntano su strada comunale. Bene, allora. Che aspettiamo ad acquisire queste immagini e a denunciare chi si rende autore di una simile atrocità? Sindaco, che ne dice?
Noi di Tarantini Time la situazione non la molliamo e, fidatevi, andremo fino in fondo.