Si sono moltiplicati negli anni, e oggi alcuni di loro sono diventati famosi in tutto il mondo. Attirano moltissimi appassionati ogni giorno, restano aperti praticamente sempre, pronti ad accogliere le giocate degli scommettitori: i casinò sono diventati un vero punto fermo per molte città, in Italia così come nel mondo intero. Da Las Vegas a Sanremo, questi edifici rappresentano una meta caratteristica e sono entrati nell’immaginario collettivo tra film e storie varie.
Oggi il mondo dei casinò, tra l’altro, è approdato anche nelle nostre mani: adesso è possibile avere accesso a un’infinità di giochi diversi semplicemente accendendo il proprio smartphone, un qualcosa di inconcepibile fino a ieri. Si moltiplicano così i giocatori d’azzardo, italiani e non, tra quelli che si connettono e quelli che invece si recano fisicamente in uno dei casinò in Italia, magari cercando prima di capire quali sono i giochi da casinò con le migliori probabilità di vincere, per tentare la fortuna con un minimo di cognizione di causa. Ok, ma quali sono le strutture presenti nel nostro Paese? Dove si può trovare un vero casinò in Italia? Attualmente ne esistono cinque, anche se uno di loro in questo periodo sta attraversando un periodo nero. Ma andiamo con ordine.
Casinò di Sanremo
In questi giorni si è tornato a parlare della città di Sanremo per via del celebre Festival, ma in pochi sanno che, prima dell’Ariston, la kermesse si teneva proprio nel Casinò Municipale. Una pratica durata fino al 1976 e che non deve stupire: l’edificio, infatti, dal giorno della sua nascita è stato teatro di eventi culturali di ogni tipo (Luigi Pirandello, ad esempio, ha organizzato proprio in questo luogo i “Lunedì letterari”). Il casinò di Sanremo, originariamente chiamato Kurzal, è stato inaugurato il 12 gennaio del 1905 ed è l’edificio che da più tempo ospita un casinò in Italia. Costruito dal francese Eugène Ferret, la struttura aveva come obiettivo quello di contrastare la concorrenza della Costa Azzurra e di sostenere le casse del comune. Qualche curiosità: l’edificio è realizzato in stile Liberty Déco e inizialmente veniva utilizzato soprattutto come teatro. Ha chiuso momentaneamente con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, per poi riaprire i battenti sette mesi dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale.
Ca’ Vendramin Calergi (Venezia)
Il casinò in questione è il primo dei due presenti a Venezia ed è il più antico d’Italia: esiste infatti dal 1638, anche se la sua sede è stata trasferita sul Canal Grande negli anni Cinquanta. Oggi la stanza del piano mezzanino è interamente dedicata al compositore tedesco Richard Wagner (c’è proprio un “Museo Wagner”), che trascorse gli ultimi anni della sua vita a Venezia. All’interno di questa struttura è possibile trovare moltissimi tipi di giochi, dalla roulette francese fino alle slot machine.
Ca’ Noghera (Venezia)
Venezia può vantare ben due casino: l’altro è Ca’ Noghera, si trova nei pressi dell’Aeroporto Marco Polo (nord-est di Mestre) ed è stato fondato nel 1999. Pensato soprattutto per un pubblico più giovane, la struttura in questione ha uno stile più “all’americana” e al suo interno si trova anche una sala dedicata al Texas Hold’em. Nelle altre sale sono presenti anche altri giochi come il Blackjack, la Fair Roulette e la Roulette francese.
Campione d’Italia
Il nome in un certo senso trae in inganno: Campione d’Italia, infatti, non si trova nel nostro paese ma in Canton Ticino, a circa 60 chilometri di distanza da Milano. La struttura sorge in una posizione strategica e si pensa che inizialmente fosse stata creata come base strategica per lo spionaggio. Il casinò di Campione rappresenta l’unica exclave italiana nel territorio svizzero, è stato fondato nel 1917 e dopo la fine del primo conflitto mondiale ha momentaneamente chiuso (alimentando ancora di più l’ipotesi spionaggio). Le attività sono riprese il 2 marzo del 1933 e sono proseguite negli anni a venire. Nel 2007 l’edificio è stato ristrutturato dall’architetto Mario Botta e oggi si sviluppa su nove piani, per un totale di 55mila m² di superficie. Il 27 luglio del 2018 è stato dichiarato fallito: da quel momento sono cessate le sue attività e c’è ancora attesa per sapere quale sarà il futuro del casinò.
Saint-Vincent
Dulcis in fundo, il casinò di Saint-Vincent, conosciuto anche come Casino de la Vallée: voluta dal sindaco Ella Page, la struttura aprì i battenti nell’estate del 1921 e venne chiusa nel 1940 con l’entrata in guerra dell’Italia. Il casinò aprì di nuovo due anni dopo la fine del conflitto (precisamente, il 29 marzo del 1947), ancora una volta grazie a Ella Page, che venne nominato nuovamente sindaco di Saint-Vincent dal CLN. Curiosità: i primi tre clienti del “nuovo” casinò sono stati tre piemontesi e il primo numero uscito sulla roulette è stato il 9.
Altri casinò
Nel corso degli anni, comunque, ci sono stati anche altri casinò in Italia: quello di Gardone Riviera, attivo dal 1911 al 1946; il casinò di San Pellegrino, che ha aperto nel 1907 per poi chiudere dieci anni dopo; il casinò di Taormina, rimasto in vita per soli due anni (dal 1963 al 1965).