Dopo 22 giorni, il Corriere della Sera dà voce al nostro direttore Elena Ricci, bersagliata in un articolo apparso il 4 novembre e accusata di essere il mandante di un’offensiva di insulti rivolti a Ilaria Cucchi.
L’articolo, con notizie destituite di qualsiasi fondamento e lesivo della dignità personale e lavorativa del nostro direttore, fu condiviso sui social anche da una sedicente realtà antifascista tarantina. Il post che ripeteva le frasi diffamatorie (non di certo il primo), per poi giustificarle come “critica politica”, fu seguito da una serie di pesanti commenti, che hanno visto costretta la Ricci a formalizzare querela nei confronti di 20 persone, tra cui un concittadino di Montemesola.
Finalmente dopo quasi un mese arriva la replica.
«La replica è un mio diritto e non poteva non essere concessa – spiega Elena Ricci – ovviamente resta il fatto che io debba tutelare la mia immagine dalle pesanti accuse e offese rivoltemi sia a livello mediatico che sui social dagli utenti che ho denunciato. Questo è già un primo passo – prosegue – ho preteso ed ottenuto un contraddittorio, e non avrei neanche dovuto pretenderlo perché è un diritto di tutti. Adesso – conclude – attendo in tribunale un bel po’ di gente».