“La notizia del crollo, questa mattina, di una parte dell’Acquedotto del Triglio sulla strada per Statte nel tratto di fronte allo stabilimento siderurgico lascia sconcertati e amareggiati e dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come la comunità ionica abbia perso la sua rotta e di come, piano piano, si stia sgretolando la sua identità”.
Così il consigliere regionale Gianni Liviano a poche ore dalla notizia del crollo di una delle parti emerse della struttura che è lunga circa otto chilometri, tra gallerie sotterrane e archi a tutto sesto.
“Quanto accaduto questa mattina – aggiunge il consigliere regionale tarantino – testimonia come i numerosi allarmi lanciati in più occasioni circa la necessità di intervenire con costanti opere di manutenzione siano caduti nel vuoto. Del resto, l’ultimo intervento conservativo risale al 2008, dieci anni fa, quando il Comune di Statte intercettó 500mila euro rinvenienti da risorse regionali”.
Per Liviano adesso non è il tempo “di rifugiarsi in sterili polemiche su di chi siano le responsabilità di quanto accaduto. Certo – aggiunge Liviano – chi ha mancato è giusto che sia individuato ma ora occorre far presto e agire prima che la pioggia e l’incuria del tempo possano causare ulteriori crolli di questa imponente opera di ingegneria idraulica di epoca romana che attraversa il territorio di tre comuni (Statte, Crispiano e Taranto) e che si sviluppa anche lungo un asse sotterraneo. Per questo chiedo ai sindaci dei Comuni interessati e alla Soprintendenza di intervenire tempestivamente. Per quanto mi riguarda – conclude Liviano – mi adopereró per quanto di mia competenza per verificare se ci sono canali di finanziamento regionale ai quali accedere. La città vive in un momento difficile, è alla ricerca di un futuro tutto ancora da costruire. Conservare integri i segni del suo glorioso passato è il trampolino necessario da cui ripartire “.