I quadri della collezione del Vescovo Ricciardi, donati alla città di Taranto per sua volontà 90 anni fa, rischiano di lasciare Taranto.
Presentato davanti al Tar di Lecce dalla Curia di Nardò, il Giudizio amministrativo che rivendicherebbe la proprietà della collezione esposta dal 2004 al MarTa di Taranto, dopo aver risieduto per decine di anni nelle sale della Prefettura, giunge alle sue battute finali.
L’esito potrebbe rappresentare uno scippo alla nostra città basato su interpretazioni di documenti contrastanti e contestabili risalenti alla fine dell’800.
Di certo c’è solo il lungo e costoso lavoro di recupero e valorizzazione della collezione che da quasi 15 anni è esposta nel Museo tarantino e che è visitata annualmente da centinaia di migliaia di persone, con numeri in continua crescita grazie alle attività di promozione e di innovazione del museo.
Oggi la collezione archeologica del MarTa, unica nel sud Italia e la collezione Ricciardi creano un attrattore unico ed amplificano reciprocamente il proprio valore, realizzando il tanto auspicato concetto di messa in rete per ottenere risultati sempre più importanti.
Privare la città di Taranto di un patrimonio che è stato negli anni accudito con cura è una scelta inaccettabile alla quale, come amministrazione, non possiamo che opporci fermamente riservandoci ogni futura azione a tutela dei diritti della nostra città.
Nel delicato momento storico che attraversiamo, a fronte di promesse di riconversione e di sviluppo della cultura come industria, togliere risorse anche di tipo culturale alla città è una violenza rispetto alla quale non staremo in alcun modo inermi.
Fabiano Marti
Assessore alla Cultura