Il gruppo “Indipendenti per Taranto” continua distinguersi per azioni vuote e ostili al Sindaco con il quale si sono candidati e sono risultati in seguito eletti.
Ben tre presidenze di commissioni, gestite sin qui sommariamente a detta di gran parte dei loro colleghi di maggioranza, scarsamente produttive, nessuna competenza apprezzabile, incarichi ricevuti per accordi politici all’interno del Consiglio, non certo per merito. E una delega extra Giunta che si è dovuto ritirare perché condotta con grave e personalistica interferenza all’azione di governo.
I rapporti con questi cinque esponenti si deteriorano già al ballottaggio, a causa di loro confuse strategie politiche, poi soprattutto durante le consultazioni di luglio scorso per formare la Giunta. Nessuno di loro godeva dei requisiti da me ritenuti sufficienti. Anzi, quando tra associazioni e parti sociali avanzo l’ipotesi di qualcuno di loro vengo fermato con preoccupazione. Nessuna poltrona per loro dunque e da allora si servono vigliaccamente delle peggiori figure per aggredire il Sindaco.
Nonostante questo, per il bene della città vengono coinvolti, come detto, con deleghe fuori Giunta, con presidenze di commissioni, con riunioni dedicate a loro, perché questi consiglieri non volevano partecipare a riunioni insieme alla maggioranza. A nulla è servito.
Hanno effettuato la richiesta di accesso agli atti sul bando Amat a gennaio, facendo perdere alla città un professionista di altissimo livello, strumento legittimo ma tipico della più bieca opposizione, che per altro svolgono affidandosi a suggeritori occulti tristemente noti in città, sempre votati al discredito delle Istituzioni e delle vite delle persone che. Rinunciamo a quel professionista per evitare alla comunità tensioni che quei personaggi sono bravissimi a creare. Come spiegare ai cittadini che una banale dimenticanza, che in un clima costruttivo e di maggior serenità avrebbe potuto tranquillamente essere affrontata e spiegata, ha privato la partecipata di grande slancio, e che ne paghiamo oggi le conseguenze?
Il loro atteggiamento ostile nei fatti non è mai mutato: avevano assicurato, ad esempio, che mai avrebbero votato una mozione di sfiducia contro un mio Assessore, e il giorno dopo avermelo garantito, in Consiglio hanno votato compatti per la discussione di quella mozione. L’ennesima vana pagliacciata, perché l’Assessore gode della mia massima fiducia e non lo avrei sollevato dall’incarico, che resta strettamente fiduciario, per nulla al mondo. Sanno solo screditare, fare rumore, non hanno la stoffa per discutere di Ilva, porto, altre infrastrutture, piani strategici, macchina amministrativa, sanno convocarti solo per chiederti interventi che non sono di competenza del Civico Ente o non al passo con l’attualità. Davvero imbarazzante.
Altra barzelletta politicante, il voto del bilancio preventivo con riserva. Gente che si fa votare con una coalizione, che approva un programma amministrativo e poi esprime riserva su atti che, se letti, di certo non sono nemmeno stati compresi.
Poi minacce velate e non al Sindaco, fatte giungere tramite consiglieri, social network, personaggi noti alle cronache, ogni giorno di questo primo anno di mandato, ogni santo giorno. A tutto abbiamo sempre preferito non replicare, se non attraverso la formulazione di querele, quando ritenuto indispensabile.
Con la nuova richiesta di accesso agli atti del CdA di Amat gli Indipendenti commettono l’errore strategico di mostrarci che il loro accanimento non ha nulla a che vedere coi bisogni della città, perché se avessero un minimo a cuore Taranto, avrebbero notato il totale immobilismo ed anacronismo della partecipata.
E ancora, la mancata solidarietà dopo le aggressioni ricevute. Certamente atto non sentito, non necessariamente dovuto e nemmeno richiesto, ma almeno da un gruppo che si definisce di maggioranza non ci si aspetta dichiarazioni di segno opposto.
In ultimo, lo spettacolo indegno di questa mattina in Consiglio Comunale: i cinque esponenti ad ogni votazione lasciavano l’aula per non dover votare gli emendamenti. Chissà se nelle loro laute indennità è ricompresa la voce “teatro sperimentale”.
La pazienza è finita. Ogni decenza è stata calpestata perché va bene tutto ma il fango mediatico e pressioni di altra natura non li accetto più. Non mi faccio intimidire da alte cariche pubbliche o dalle forze oscure ancora in azione in questa città da vent’anni, figuriamoci se mi lascio intimorire da loro.
Per me nei fatti sono opposizione. La più meschina. Quella che ti attacca dall’interno. Possono dire e fare ciò che vogliono, ma la realtà è che sottolineano sempre di essere maggioranza solo per tenere le loro posizioni in commissione o guadagnare spazi.
Governo finché ci sono i numeri minimi e senza farmi ricattare. Finché ci saranno questi presupposti, bene, sempre senza vetrine, passerelle e altri inconcludenti approcci. Altrimenti, la città merita altro, non un Sindaco imbrigliato e costantemente ricattato. Una condizione che non consente di lavorare serenamente e pienamente.
Inutile dire che non mi abbasserò a rispondere ulteriormente a questi signori, alle loro letterine a mezzo stampa e messaggi trasversali non gli serviranno ad ottenere posti in Giunta o nelle partecipate. E quelli tra loro che già mi cercano sottobanco assumessero il coraggio delle loro azioni o nessun dialogo sarà mai possibile. Prendessero pubblicamente e definitivamente le distanze da certi metodi e certi personaggi che macchiano la serenità ed il rilancio di questa città, non abbiamo fintanto altro da dirci.
Si sono fatti rinchiudere in un vicolo cieco politico ed etico.
Dopo il confronto franco e costruttivo della
scorsa settimana con la vera ed unica maggioranza, si deve recuperare dignità e valore per il perimetro programmatico entro il quale queste sane forze politiche si esprimono con responsabilità dall’inizio del mandato del Sindaco, e a loro il ringraziamento per l’esemplare atteggiamento odierno.
Questa chiarezza la dovevo alla città, non al gruppo richiedente compulsivo di accesso agli atti e amante del teatro sperimentale.