Nel mese di dicembre scorso la grande statua bronzea, replica del cosiddetto “Augusto di Prima Porta” che campeggiava affianco alla sede della ex Banca d’Italia, è stata trasferita a Roma a seguito della chiusura della sede di Taranto dell’istituto bancario. La filiale tarantina della Banca d’Italia, com’è noto, è inattiva da un anno e mezzo a seguito del piano di razionalizzazione delle risorse che ha previsto la chiusura di numerose sedi. L’edificio di pregio che faceva parte del progetto di monumentalizzazione del lungomare voluto in epoca fascista, ospitava la statua in bronzo, visibile dal lungomare, che celebrava in Ottaviano Cesare Augusto il pacificatore del mondo romano e l’unificatore dell’Italia. Repliche della statua della quale si apprezza, in particolare, la “lorica” (corazza) realizzata dalle fonderie Chiurazzi di Napoli, furono collocate in varie città d’Italia: Napoli, Roma, Torino, Fano e Brindisi. La vicenda dei giorni nostri ci riporta nel 209 a.c. quando Taranto fu depredata, sempre ad opera dei romani, della statua bronzea Eracle di Lisippo che, successivamente, nel IV sec. d.c., fu trasferita a Costantinopoli dove rimase sino al XIII secolo e andò fusa in occasione del sacco della città ad opera dei crociati .
Alla luce del valore storico oltre che culturale dell’ “Ottaviano Cesare Augusto”, i gruppi consiliari Taranto bene comune e Taranto futuro prossimo si fanno interpreti della richiesta , alla Banca d’Italia, della restituzione alla città del manufatto di pregio.
La statua – sottolineano i consiglieri comunali Bitetti, Cataldino, Lupo e Mele, potrebbe trovare adeguata collocazione a Palazzo di Città, certi del parere favorevole del sindaco Melucci , consapevoli del fatto che la scultura bronzea, presente a Taranto da oltre 70anni, è , a giusto titolo, considerata patrimonio della città. Già in passato, si era pensato di trasferire il manufatto nel Municipio al fine di creare un asse storico culturale con il vicino Palazzo del Governo -di epoca fascista- che peraltro ospita una statua del medesimo prestigio.
Taranto, 11 febbraio 2018 I gruppi consiliari
Taranto bene comune
Taranto futuro prossimo