Bocciata la nostra proposta di legge di piena attuazione della legge 194 del ‘78 per il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza in Puglia, presentata circa un anno fa da Sinistra Italiana.
Possiamo tranquillamente affermare che si tratta dell’ennesima figuraccia della Regione Puglia che dovrebbe garantire, attraverso le Asl, il servizio ma che così purtroppo non è.
Proprio per ovviare a questi gravi disservizi in Puglia ci eravamo fatti carico del problema ma purtroppo ha prevalso la logica oscurantistica anche da parte di partiti che si dichiarano progressisti sulla carta ma che poi alla prova dei fatti mostrano tutta la loro ritrosia sul diritto delle donne di poter usufruire liberamente e correttamente di una legge vecchia di 40 anni ma applicata male in Puglia.
Ci riferiamo al Partito Democratico, che rispetto alla precedente votazione in Commissione Sanità di alcuni mesi fa, quando votó a favore della nostra proposta di legge, oggi il capogruppo Campo e il segretario regionale, Lacarra, hanno avuto la sfacciataggine di votare contro.
Ora dovranno spiegare non a noi, ma alle donne pugliesi e a quelle del Partito Democratico del loro voto contrario.
Analogamente si conferma l’ambiguità del Movimento 5 Stelle, che su questi temi non perde occasione di raccontare una verità che non esiste. Infatti dicono di essere a favore e presentano addirittura una mozione, ma poi contribuiscono a bocciare la nostra proposta non partecipando al voto, pilatescamente, lavandosi le mani, rispondendo sempre a quell’istinto destrorso che è insito in una parte di quel movimento.
Che dire? Il voto ha avuto soltanto l’ok da parte dei due rappresentanti di Liberi e Uguali, quello del sottoscritto a nome di Sinistra Italiana e di Pino Romano in rappresentanza di MDP Articolo 1. La destra ha fatto il suo mestiere, agevolato dall’atteggiamento oltre che del PD anche del rappresentante della lista Emiliano, Pellegrino, da Lecce che ha confermato il suo voto contrario.
Pensiamo che anche Michele Emiliano, campione politico dello spirito progressista della Regione Puglia dovrà spiegare questo voto contrario del suo alfiere in terra salentina.
Noi abbiamo fatto il nostro dovere, da uomini e donne di sinistra, avendo la capacità di tenere acceso un riflettore su un problema importantissimo, quello della piena attuazione della legge che ad oggi non c’è, come sollecitato dalla consulta femminile e da tante associazioni femminili oltre che giudicata inapplicata anche dei dirigenti delle Asl che hanno ammesso che la mancanza di medici non obiettori pone in seria difficoltà l’espletamento del servizio.
Alla fine resta il peso sulle spalle delle donne pugliesi per questa scelta davvero bizzarra e incomprensibile.
Mino Borraccino