Esprimere una valutazione sulle prime nomine del neo sindaco Melucci, è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. Di tutta la vicenda ciò che più indispone è la pervicacia con cui il manager prestato alla politica prova a convincerci della sua autonomia. Quale autonomia e da chi? Sia serio per favore! Un ex assessore di Bari messo a guardia della sanità, come avamposto di Emiliano; il figlio, barese, di un manager che Taranto ricorda molto bene per il suo ostacolare i voli di linea dall’aeroporto di Grottaglie e un fedelissimo di Pelillo. Poi una donna (che in ogni caso non basta a rispettare le quote rosa ex norma Delrio) export manager nel campo dell’ortofrutta! E dai! Possibile che Taranto non possa esprimere professionalità che consentano di “elevare l‘asticella” come ama ripetere il giovane sindaco? Ma c’è di più in tema di incongruenze. La nota con cui Melucci annuncia urbi et orbi le sue prime nomine contiene una congerie di velenose accuse alla amministrazione Stefàno. Cioè quella amministrazione che, attraverso due suoi autorevoli esponenti, Cosa e Scasciamacchia, lo ha apertamente sostenuto in fase di ballottaggio! Così come nella sua maggioranza si ritrova un consistente numero di consiglieri che hanno sostenuto il governo degli ultimi dieci anni. Insomma se il buon giorno si vede dal mattino…..
Avv. Francesco D’Errico
Coordinatore cittadino