“Leggo il documento di Martino Tamburrano. Va tutto bene, non ho sconfitte da spiegare perché le sconfitte personali sono personali, ci si mette la faccia. Diverso è avere le redini di una squadra e decidere di sacrificare un progetto per applicare un metodo –quello si, vetusto!- da vecchia politica trasformista. Ma è tutto accettabile, solo che non consento a chi utilizza i partiti come autobus per i propri spostamenti di impartirmi lezioni di coerenza. La storia di ognuno è nota e le parole di Tamburrano verranno interpretate dai cittadini anche in base al suo (recente) passato: a lui va riconosciuto il Premio Nobel per l’incoerenza!”. Lo dichiara Pietro Lospinuso, componente del coordinamento regionale di Forza Italia. “Sono rammaricato soltanto di una cosa: aver interrotto il saggio silenzio del presidente Tamburrano, che avrebbe fatto meglio a continuare a tacere, considerati i disastri elettorali che pedissequamente sta producendo. Lo scorso anno Tamburrano, nella doppia veste di capo dell’amministrazione provinciale e sindaco uscente, ha perso nella sua Massafra nonostante i suoi dieci anni di governo, gli ultimi dei quali evidentemente non convincenti secondo i massafresi: circostanza che non gli ho mai fatto notare, a differenza sua. Poiché ha perso momentaneamente la memoria è opportuno ricordarglielo. Il fallimento delle “larghe intese” in Provincia portano una sola firma: la sua. E insistere su questo modo subdolo di intendere la politica ha prodotto ulteriori danni, provocando un’amara sconfitta alle recenti elezioni comunali, dopo che la valida candidata sindaco era stata la più suffragata al primo turno grazie al suo impegno e a quello dei candidati alla carica di consiglieri comunali e dei sostenitori delle liste. Tamburrano scrive che sarebbe voluto essere segretario nazionale o regionale di Forza Italia: a differenza mia, che non svolgo più ruoli istituzionali oramai da due anni, lui siede in Provincia ininterrottamente da ben diciassette anni e se dopo tutto questo tempo non gli è stato affidato alcun incarico di partito, un motivo ci sarà. Tamburrano accusa il sottoscritto e alcuni giovani (che non si attaccano, ma si spronano: lo stile, a lui questo sconosciuto) che hanno avuto il coraggio di misurarsi attraverso la candidatura, di non aver assunto «un impegno serio per questa campagna elettorale». Parla proprio lui che dopo il primo turno non è più stato visto da nessuno accanto alla Baldassari per non si sa quali subdoli motivi? Nel merito, Tamburrano può verificare il mio impegno anche guardando la lista degli eletti in Consiglio comunale. La gente non si è candidata in Forza Italia non per me ma proprio perché c’è gente come Tamburrano che tresca ancora col centrosinistra. Sul mancato apparentamento con Cito, il capo dell’amministrazione provinciale si è opposto per le ragioni che lui stesso spiega nel comunicato, a differenza mia che purtroppo sono rimasto inascoltato. Il presidente della Provincia parla di coerenza, proprio lui che ha usato il partito come una porta di albergo al momento dell’uscita di Raffale Fitto: poi ha deciso di rimanere sulla barca, quando ha capito dove soffiava il vento. Altri, come me, sono sempre rimasti a bordo, dalla stessa parte. Il centrodestra non è tornato a votare al secondo turno perché gente come Tamburrano non lo ha invitato a farlo: non ho timore di essere smentito perché dall’11 al 25 giugno non risulta agli atti una sola iniziativa politica, una sola conferenza o una sola nota stampa sua a sostegno della Baldassari, ad eccezione di un comunicato dove attacca l’onorevole Palese (peraltro del nostro stesso partito!). La città non ci ha dato la vittoria perché c’è stato chi, come Tamburrano, si è vergognato (!) di definire la coalizione di centrodestra, omettendo addirittura di inserire il nostro simbolo sulla scheda elettorale, mortificando la nostra identità. L’unica coerenza che i cittadini hanno riconosciuto al presidente della Provincia è la sua solita dottrina del trasversalismo, che ha prodotto senza successo (per noi militanti ed elettori di centrodestra) inciuci col centrosinistra. O meglio, senza successo per la nostra coalizione… Perché grazie al matrimonio col centrosinistra qualcuno è ancora presidente provinciale! Questa -conclude Lospinuso- sarebbe l’unica «virtù» di Tamburrano, se solo riuscisse a vincere, considerato peraltro che si ritrova presidente della Provincia senza essere stato votato dai cittadini”.