“La vicenda Ilva diviene giorno dopo giorno più surreale e preoccupante. Lo stralcio delle norme salva acciaieria dalla legge di Stabilità ad opera della presidente Boldrini, su richiesta del presidente della commissione Bilancio della Camera Boccia, rimanda in alto mare la restituzione del prestito ponte da 300 milioni di euro, allungando i tempi del commissariamento e pesando sempre più sulle casse del Paese. E tutto questo per un’azienda che nel corso degli anni ha perso competitività, quote di mercato, avvelenato una città, i suoi abitanti, i lavoratori e distrutto l’ambiente circostante. Se Roma su Ilva pasticcia, non va molto meglio nella città ionica, dove il sindaco Stefano, impegnato nel verificare eventuali danni del sisma sugli edifici scolastici tarantini, non si cura di possibili conseguenze della scossa che domenica mattina ha raggiunto anche il sud della Puglia, sugli stabilimenti siderurgici, strutture in gran parte obsolete. Ilva è a rischio crolli? E se dovesse arrivare una scossa più forte? Stefano si attivi, facendo ciò che un’amministrazione responsabile avrebbe dovuto fare da tempo”, così l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo del Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.