Proposto dagli attivisti degli “Amici di Beppe Grillo Taranto”, e presentato alla Camera dei Deputati, a prima firma dal portavoce pugliese Diego De Lorenzis del M5S, un emendamento per tentare di ristabilire la legalità,
in sede di conversione del decreto legge del 27 Giugno 2015, n. 83, – recante “misure urgenti in materia
fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria” –
in cui è stato inserito un emendamento che ha istituito un nuovo articolo, il “21-octies”, che ha trascritto
totalmente l’articolo 3 del decreto-legge 4 Luglio 2015, n. 92, – recante “misure urgenti in materia di rifiuti e di
autorizzazione integrata ambientale, nonché per l’esercizio dell’attività d’impresa di stabilimenti industriali di
interesse strategico nazionale”- il cosiddetto “8° Salva Ilva”, ma la maggioranza pone ancora una volta la fiducia.
Si accelerano quindi i tempi sulla conversione dell’8° Salva Ilva, accelerazione antidemocratica perché, con un
colpo basso, la maggioranza decide di saltare la discussione degli emendamenti in aula. L’articolo “21-octies”
permetterà all’Ilva la prosecuzione della produzione anche in caso di sequestro per ipotesi di reato inerenti alla
sicurezza dei lavoratori. E’ lo stesso modo di aggirare i sequestri senza facoltà d’uso, impartiti dalla magistratura,
già verificatosi in ambito del primo decreto Salva Ilva, il decreto-legge del 3 Dicembre 2012, n. 207 che
all’articolo 1, comma 4, prevedeva la prosecuzione della produzione in caso di provvedimenti di sequestro sui beni
dell’Ilva. L’emendamento aveva l’intento di abrogare entrambi i provvedimenti togliendo così la possibilità all’Ilva
di produrre anche in caso di sequestro senza facoltà d’uso. Giovedì mattina dalle ore 9:00 ci saranno le
dichiarazioni sulla “Fiducia” e dalle 11:00 in poi ed entro le 13:00 di venerdì 24 maggio ci saranno le votazioni in
aula a Montecitorio.
“Quando si parla dell’Ilva di Taranto, i Governi Monti, Letta, Renzi, hanno sempre manifestato la chiara volontà a
proseguire con la produzione anche in caso di eventi di malattia e morte causati dalle emissioni. Con l’8° Salva
Ilva il Governo, a guida PD, va ben oltre stabilendo di far continuare la produzione anche in caso di morte degli
operai sul posto di lavoro. Una mostruosità giuridica figlia di una politica orrida, la stessa che da 50 anni relega
Taranto a sito industriale pur non avendo risorse naturali utili a questo scopo, la stessa politica che, terribilmente
colpevole, non vede alternative economiche se non quelle legate al veleno industriale.”
“Ma le anomalie, – secondo gli attivisti degli Amici di Beppe Grillo Taranto – non finiscono qui. Il Governo ha
deciso di convertire l’8° Salva Ilva in un altro provvedimento che non c’entra assolutamente nulla con la tematica
dell’inquinamento, della tutela della salute e dei diritti dei lavoratori. Con questo “gioco delle tre carte” il Governo
Renzi sposta provvedimenti da una parte all’altra, aumentando la confusione di una cittadinanza che però, adesso,
ha sempre più chiaro che l’intento del Governo non è quello di far rispettare i diritti di cittadini e lavoratori, ma
solo di far proseguire la produzione a qualsiasi costo e consentire agli istituti bancari di riavere indietro i crediti
che vantano con Ilva, una azienda sempre più in perdita.
Evidentemente malattie, inquinamento, consumo di risorse, morte dovuta a malattie o a incidenti sul luogo di
lavoro, sono elementi secondari sulla scala delle priorità del Governo Renzi che non si ferma neanche di fronte
alla terribile morte di un operaio investito dalla ghisa incandescente. E quindi, nonostante il sequestro dell’AFO 2
per l’incidente mortale avvenuto pochissimo tempo fa, il Governo, a guida PD, permette la prosecuzione della
produzione in contrasto con le disposizioni della magistratura tarantina e, abusando per l’ennesima volta
della suo potere governativo, decide di non discutere gli emendamenti presentati in aula, depauperando il
Parlamento del suo potere legislativo.”
“Con l’approvazione dell’emendamento proposto dagli Amici di Beppe Grillo Taranto” – concludono i cittadini –
“e presentato dal deputato del M5S Diego de Lorenzis, si sarebbe abrogato sia l’8° decreto Salva Ilva, sia l’articolo
n. 1, comma 4, del decreto-legge 3 Dicembre 2012, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
Dicembre 2012, n. 231 che già permetteva all’Ilva, unica azienda in Italia, a continuare la produzione in fase di
sequestro senza facoltà d’uso. Singolarità e contestualmente mostruosità giuridiche riservate solo all’azienda dei
Riva, ora in mano ai Commissari di Stato, che tanto ha dato in termini di finanziamenti ai partiti di centro destra e
centro sinistra. L’approvazione dell’emendamento degli Amici di Beppe Grillo Taranto ristabilirebbe la legalità
lasciando la possibilità ai magistrati di sospendere le attività che comportano rischi per la sicurezza dei cittadini e
dei lavoratori.”