Attività del Centro di Ascolto LGBTIQ
Per giovedì 29 gennaio l’appuntamento con i volontari dell’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus e gli attivisti di Arcigay Taranto è, come ogni martedì e giovedì mattina, dalle 10.30 alle 14.30 presso la sala didattica della Biblioteca Pietro Acclavio (in via Salinella #31), già Palazzo della Cultura, che, con il Patrocinio Morale del Comune di Taranto e dell’Ufficio della Consigliera di Parità della Provincia di Taranto, dallo scorso fine giugno accoglie le attività di sportello del Centro di Ascolto LGBTIQ di Taranto e provincia.
Quest’ultimo, cellula operativa dell’Hermes Academy Onlus, offre da diversi anni gratuita consulenza legale, psicologica e arte-terapeutica a donne vittime di violenza, omosessuali, bisex e transessuali e alle loro famiglie; organizza workshop gratuiti di scrittura e drammatizzazione, una serie di happening legati alle arti visive e performative, incontri socio-culturali a tematica LGBTIQ, in cui è possibile ascoltare, raccontarsi, confrontarsi. Lo sportello offre uno spazio di ascolto qualificato a persone che ricercano un orientamento o un sostegno attraverso lo sviluppo e l’utilizzazione delle potenzialità insite nella persona stessa; il fine è quello di contribuire al perseguimento del benessere della persona attraverso l’attivazione di processi di empowerment.
Le due help line +39 346 622 6998 e +39 388 874 6670 sono attive 24 ore su 24.
L’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto ospita, presso i locali in via Oberdan #71, giovani ragazze e ragazzi in difficoltà, che, il più delle volte sono stati cacciati di casa perché omosessuali.
L’ascolto e la condivisione delle nostre diversità producono ricchezza, in ogni senso.
Gli amori di George Gordon Byron
Nell’ambito della settima edizione della rassegna Gorge Festival, giovedì 29 gennaio alle ore 11.00 presso la Sala Didattica della Biblioteca Comunale Pietro Acclavio, già Palazzo della Cultura, in Via Salinella #31 a Taranto, torna, con il XXVII appuntamento, il ciclo “Classici DiVersi”, una serie di matinée dedicati ad autori classici (e meno classici) che hanno dato forma e colore alla diversità. Protagonisti dei precedenti incontri sono stati Saffo, André Gide, Robert Musil, Edward Morgan Forster, Herman Melville, Oscar Wilde, Hans Christian Andersen, Roberto De Simone, Paul Verlaine, Arthur Rimbaud, Sandro Penna, Yukio Mishima, Christopher Marlowe, Virginia Woolf, Dante Alighieri, Alda Merini, Thomas Edward Lawrence, Jorge Luis Borges. Christopher Isherwood, Apuleio, Sandro Botticelli, Alan Turing,Shamseddin Mohammed Hafez, Sage Sohier, Jon Crispin, Pedro Lemebel.
Nel corso dell’incontro culturale ad ingresso libero e gratuito – che coinvolge alcuni studenti dell’I.C. XXV Luglio – Bettolo, dell’Istituto Musicale Giovanni Paisiello, del Liceo Archita, dell’I.P.S.S. Liside, l’I.P.S.T. Cabrini, il L.E.S. Vittorino Da Feltre, il Liceo Aristosseno di Taranto, l’I.T.I. Pacinotti – il poeta, attore e formatore Luigi Pignatelli, dopo aver dato lettura assieme ai suoi allievi di alcune delle pagine più significative della produzione di Geoge Gordon Byron, meglio conosciuto come Lord Byron, relazionerà sulla vita e sugli amori del poeta e politico inglese.
Ormai sappiamo tante cose sugli amori maschili di Byron, soprattutto dopo l’eccellente saggio dell’americano Louis Crompton: Byron and Greek Love – Homophobia in 19th-Century England (1985, Berkeley, University of California Press). Le numerose amicizie amorose che hanno tanto segnato la vita di Byron sono contrassegnate da tratti comuni, in particolare dopo che diventò adulto. I ragazzi amati – tutti di giovane età, al massimo di sedici anni, meglio quindici – appartenevano infatti a ceti più bassi ed erano il più delle volte a mala pena istruiti: le loro scarse lettere arrivate fino a noi sono semplici, usuali ed informate da una deferenza tipica di un servo verso il proprio padrone, ragion per cui sono quasi tutte cadute nell’oblio. Tutt’altra cosa dalle pagine che il poeta ha scritto per loro, raffinate, grondanti d’amore, per quanto quasi sempre schermate, perché persino il trasgressivo Lord Byron se l’è sentita solo di rado di definire apertamente di che tipo fossero le proprie pulsioni sessuali.
Quella perpetrata su Byron è stata una delle maggiori mistificazioni bio-letterarie dell’Otto-Novecento. Voluta dall’autore stesso per legittima difesa negli anni delle gogne e delle impiccagioni, la mistificazione è stata poi reiterata da ricercatori fasulli e agiografi imbecilli, totalmente privi di motivazioni etiche e civili, ma ben provvisti dei propri pregiudizi omofobici.
Gli amici di Byron – in primis il suo esecutore testamentario Hobhouse e il suo editore Murray – fecero di tutto perché non restasse traccia – o comunque non si parlasse – dell’omosessualità del poeta. Che invece riuscì a costruirsi una duratura immagine di tombeur de femmes.
Byron, nella prima metà dell’Ottocento, divenne una sorta di sex symbol per le signore dei due mondi, come in seguito furono Rodolfo Valentino (anch’egli omosessuale, alla cui memoria l’Hermes Academy dedicherà un festival tra qualche mese) e Elvis Presley. Fu l’homme fatal quando non si parlava ancora di femme fatale, nata nel secondo Ottocento con Madame Bovary.
La realtà era ben diversa: Byron era sentimentalmente e ossessivamente omosessuale, capace di innamorarsi solo di ragazzi e di giovani uomini; però, grazie alla sua esuberanza sessuale, era anche ben in grado di soddisfare le numerose donne che gli si offrivano. Da qui l’equivoco, duro a morire, circa il grande amatore. Ma un conto è innamorarsi e amare (i ragazzi); un altro conto è esercitare una attività sessuale senza coinvolgimento emotivo (anche con persone dell’altro sesso).