“… Salute e Lavoro non è soltanto un nuovo slogan. E’ il ribaltamento di una logica che ha trascinato Taranto verso il disastro del cielo e del mare, del terreno e delle colture, degli animali e degli uomini, delle case e dei palazzi, dei monumenti e della bellezza di un territorio unico, stuprato dall’ingordigia e dalla strafottenza, dalla superbia e dalla noncuranza, dal desiderio di accumulo che ha spento scrupoli e rimorsi e ha reso la Politica il ‘nulla’ mischiato al ‘non c’è niente da fare’…
Ci sono morti che urlano vita, a Taranto, nel cimitero delle tombe rosse e delle lapidi che andrebbero lavate, ogni giorno, come la coscienza dei tanti convinti che la propria sia pulita… per il semplice fatto di non averla mai usata”
Questo, un tratto del libro tutto tarantino “I Giorni di Taranto”, scritto dai giornalisti Angelo Di Leo e Michele Tursi ed edito da Scorpione Editrice, che sarà presentato sabato 15 marzo alle ore 18.00, presso la nuova libreria Ubik in via Federico Di Palma 69.
Un libro interessante, già in vendita, che racconta quelli che sono effettivamente i giorni di Taranto, dalla cronaca sui giornali, alle ultime vicende che l’hanno vista coinvolta, con particolare attenzione all’estate 2012, durante la quale la città era schierata su due fronti: da un lato quello dei lavoratori dell’Ilva, padri di famiglia, opposti al sequestro dell’area a caldo, per salvaguardare il loro lavoro; dall’altro la città che rivendica il proprio diritto alla salute, in uno scenario in cui purtroppo salute e lavoro sembrano inversamente proporzionali. Un lavoro assiduo, giornalismo e narrativa che si intrecciano, in quella che è la realtà della città, dal non molto lontano 2012 alle cinque decretazioni d’urgenza. Una città ancora oggi spaccata, vittima del tradimento di chi avrebbe dovuto proteggerla. E i tarantini chi li ha traditi? Traditi o svenduti?
Un libro che sicuramente fa riflettere. Ho conosciuto Angelo Di Leo quando frequentavo il liceo. Era forse il 2009, e venne a presentare nella mia scuola il suo libro “Homo Ionicus”. La professoressa mi impose di leggerlo, e preparare delle domande da porre all’autore. Di quell’Homo Ionicus, ricordo Vito e Carmine pronti per andare in fabbrica il 14 giugno, in una mattinata afosa, caldo e diossina. Ricordo questo. E la prima volta che ho visto la copertina de “I Giorni di Taranto”, mi sono tornati in mente loro, Vito e Carmine.
In bocca al lupo ad Angelo Di Leo, che conosco personalmente, e al suo collega Michele Tursi!
E per voi che leggete, non perdetevi la presentazione in libreria Ubik, sabato 15 marzo alle 18.00!
Elena Ricci