Giovanni Angelini è stato riconfermato alla guida dello Spi, il sindacato pensionati Cgil di terra ionica. Ad eleggerlo sono stati i delegati al congresso provinciale, svoltosi a Grottaglie, alla presenza tra gli altri del segretario nazionale Attilio Arseni, del segretario regionale Spi Gianni Forte e del segretario generale della Cgil tarantina Paolo Peluso.
Nella sua relazione, Angelini si è soffermato su vari temi, tra i quali la vicenda Ilva che ha definito “il problema dei problemi a Taranto”. Secondo il riconfermato segretario è indispensabile legare il lavoro con la salute e con l’ambiente. “Il sindacato – ha precisato – deve essere l’ago con cui ricucire lo squarcio che si è aperto all’interno della società tarantina, con divisioni dagli effetti devastanti. E noi dobbiamo essere quegli attori capaci di ricomporre il bene comune.”
Naturalmente Giovanni Angelini ha affrontato anche altri argomenti di carattere generale, analizzando la situazione socio economica del Paese, per poi addentrarsi nello specifico del welfare, della sanità, sino al tema più generale dell’invecchiamento della popolazione e delle sue conseguenze sul piano sociale. E per quanto riguarda il ruolo del sindacato ha sostenuto che “la contrattazione è la frontiera più avanzata della confederalità. Rilanciarla significa rispondere ai bisogni complessivi della gente, ad esempio coniugando il diritto al lavoro con il diritto di cittadinanza.”
Dal canto suo Gianni Forte ha voluto ricordare la legge regionale di iniziativa popolare promossa dal sindacato per l’invecchiamento attivo, con cui è stata posta al centro dell’attenzione la condizione dell’anziano. “Vogliamo che ci siano interventi tali da andare incontro alle esigenze dei pensionati, dal punto di vista della salute, della prevenzione ma anche dell’utilizzo dell’anziano per una serie di servizi all’interno del sistema sociale”.
Infine il segretario nazionale ha sottolineato, tra l’altro, un importante risultato raggiunto dallo Spi Cgil, ovvero l’estensione della quattordicesima mensilità a una platea più vasta di pensionati. “Cerchiamo insomma – ha aggiunto Arseni – di conciliare le tutele collettive (sanità, legge sulla non autosufficienza ecc.) con le esigenze dei singoli cittadini anziani, attraverso ad esempio la verifica delle pensioni, perché spesso l’Inps commette degli errori, sia per quanto riguarda la retribuzione effettiva sia perché dimentica di inserire elementi importanti che, se non riconosciuti, sono dei veri e propri diritti inespressi.”