Mentre si attende il parere vincolante dell’Avvocatura dello Stato per la risoluzione della vicenda Ilva, riteniamo che il Governo non potrà non decidere di sollevare dall’immunità penale i gestori della fabbrica. Come non si potrà eludere l’applicazione del Piano ambientale, in applicazione delle linee guida VIIAS per la Valutazione sanitaria all’interno dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Altrettanto necessario è tenere presente che nessun posto di lavoro dovrà andare perduto.
Per questo continuiamo a ritenere importante l’intervento diretto dello Stato, come d’altronde fatto già per Finmeccanica e in questi giorni per Alitalia.
In tal modo si darebbe una sicura risposta alla città di Taranto in termini di ambiente, tutela della salute e lavoro, ma anche all’economia nazionale per l’importanza che riveste l’acciaio in quel settore manifatturiero che è secondo in Europa solo a quello tedesco.
In questo contesto strategico è a nostro avviso importante riportare il Centro Acquisti dell’Ilva a Taranto.
Non capiamo infatti perchè il Gruppo Ilva, che in tutta Italia ha circa 20.000 dipendenti diretti, di cui 14.000 solo a Taranto, oltre a quelli degli altri stabilimenti, tra cui quelli di Genova e Novi Ligure, debba continuare ad avere gli uffici acquisti a Milano.
E’ bene che nella città dove risiede questa realtà torni ad essere operativo il Centro Acquisti, motore pulsante della fabbrica, come era d’altronde un tempo, prima che i Riva lo trasferissero a Milano. E’ importante per avere un controllo diretto su acquisti e vendite, anche attraverso l’istituzione del Consiglio di sorveglianza formato da rappresentanti dei lavoratori, degli enti locali e delle associazioni, sul modello della Germania.
Solo con il controllo pubblico della fabbrica, non per l’ordinaria amministrazione come è avvenuto in questi 6 anni fallimentari, ma con la possibilità di investimenti per la bonifica, quella vera, e per la sicurezza degli impianti per i tanti lavoratori, si può coniugare salute, lavoro e ambiente e in questo scenario che chiediamo il trasferimento dell’ufficio-acquisti a Taranto. Un’operazione che metterebbe nelle condizioni di avere in città 400 rappresentanti di aziende che si interfacciano per motivi commerciali con l’azienda, che anziché soggiornare a Milano lo farebbero a Taranto.
Chiediamo al Governo, al Presidente della Regione Puglia e al sindaco di Taranto di sostenere tale richiesta.
Mino Borraccino