Due giorni no, sono troppi. Sono troppi per i cittadini e sono troppi per una terra già martoriata dall’inquinamento industriale. Anche stamattina sono stato sommerso dai messaggi di tarantini disperati per la puzza di gas che si diffonde praticamente a tutte le ore, e all’improvviso. Cittadini costretti a tenere le finestre chiuse d’estate, e ripeto d’estate con punte di 36-38 gradi, perché l’aria è irrespirabile. Io sono basito persino a scriverlo, mi sembra assurdo quello che accade.
Ieri ho letto le dichiarazioni dell’Eni che di fatto ammetteva la perdita di Gpl e ho letto le dichiarazioni del presidente Emiliano che ha chiesto agli uffici di avviare tutti i controlli necessari. Ma veramente siamo ancora alle verifiche? Veramente il presidente ha ancora bisogno di avviare un piano di monitoraggio dell’aria? Ma è una presa in giro o cosa? Ieri Eni parlava di caso isolato, e invece oggi di nuovo l’odore di gas. Credo che i tarantini siano piuttosto stanchi di farsi prendere in giro, e onestamente sono stanco anch’io. Qui non si tratta più di monitoraggio, la sola parola mi suscita nel 2018, indignazione, qui si tratta di andare a fondo, anche investendo di responsabilità la Asl di Taranto, e di capire quali danni tali perdite di gas provocano per la salute dei tarantini. E non parlo solo dei disagi fisici che mi hanno manifestato tra ieri e oggi, bruciore agli occhi, bocca secca, mal di testa, e nausee, ma di quei danni silenziosi che si manifestano nel tempo e in forma grave.
Voglio ricordare al presidente Emiliano che nelle sue mani ci sono le deleghe alla Sanità e alla Qualità dell’Ambiente e che la tutela della salute dei pugliesi e in questo caso dei tarantini è sua piena responsabilità. Non può più girarci attorno, chiedere verifiche su verifiche, lo sappiamo già, e da anni, chi ci avvelena. Ho depositato oggi un’interrogazione e spero che il presidente mi risponda in aula, pubblicamente. Non lo deve tanto a me, come consigliere di opposizione, ma lo deve ai tarantini, ad una comunità che per ovvi motivi ha perso la pazienza.