Un assistente capo della polizia penitenziaria di 55 anni, prossimo alla pensione, in servizio presso il carcere di Matera, originario di Mottola, Comune nel quale l’uomo vive con la famiglia, questa mattina in assenza dei familiari si sarebbe puntato l’arma di ordinanza al petto, una 92FS parabellum Beretta, facendo fuoco con il chiaro tentativo di suicidio.
A darne notizia in un comunicato è il sindacato autonomo del Co.s.p., il Coordinamento sindacale penitenziario.
L’agente penitenziario, secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, sarebbe stato immediatamente soccorso dai vicini richiamati dalla esplosione e trasportato d’urgenza presso l’ospedale Santissima Annunziata di Taranto dove verserebbe in gravissime condizioni.
Il Co.s.p. nel sottolineare con amarezza l’ennesimo tentativo di suicidio da parte di agenti penitenziari, pone l’accento sulle condizioni critiche e di stress psicologico in cui sono costretti a operare gli appartenenti delle Forze dell’Ordine. “Nel Corpo della polizia penitenziaria – sottolinea il segretario nazionale del Co.s.p. Domenico Mastrulli – negli ultimi 20 anni si sono registrati 130 casi di suicidio. Auspico che il collega possa superare questo momento critico della propria vita”.
Fonte: http://www.strettoweb.com/2018/06/poliziotto-penitenziario/720738/